(Teleborsa) - Eni è pronta a pagare 20 milioni di euro di garanzie al trasportatore austriaco al posto di Gazprom per far arrivare in Italia il gas fermo prima di Tarvisio. Ad...
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"Il gas è già in Austria e in Germania, non è nelle mani di Gazprom. Sto facendo fare analisi di compliance, entro questa settimana spero che il problema possa essere risolto", ha concluso Descalzi.
L'Italia al momento ha gas a sufficienza per riempire gli stoccaggi al 100% e trarre vantaggio da una situazione che la vede esportare gas ad altri paesi, ha assicurato Descalzi. "L'Italia ha gas. L'hub italiano è a 140, 150, 130 euro per megawattora, dipende dai momenti. Il Ttf 180-200, c'è una differenza. Questo è dovuto al fatto che l'offerta in questo momento supera la domanda e a questo punto anche gli stoccaggi sono pieni. Quindi questi metri cubi in più che stiamo portando stanno anche andando verso mercati che hanno prezzi più attraenti e questo è un problema che dobbiamo risolvere", ha detto Descalzi. "Questo come si risolve? Intanto riuscendo ad avere ancora la possibilità di stoccare, arrivando, come ha detto il ministro Cingolani, anche al 100% della capacità di stoccaggio. Quindi stoccaggio che deve essere organizzato come è stato organizzato molto bene dal governo", ha aggiunto.
Descalzi è tornato anche a sottolineare l'importanza di avere rigassificatori per la diversificazione energetica dell'Italia nei prossimi anni. "È importante che i rigassificatori funzionino, è importante che non ci siano problemi tecnici in Algeria o in Egitto. Quindi sono tante le variabili ecco perché un sistema energetico deve essere sempre in ridondanza in termini di geografie e in termini di rigassificatori". Descalzi ha sottolineato come l'Italia abbia fatto un grosso sforzo con l'Algeria e la Libia ma senza i rigassificatori il gas che dovrebbe arrivare nel paese nei prossimi anni da paesi come il Mozambico o la Nigeria "andrà da altre parti".
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Il Messaggero