Snapchat vola in Borsa all'esordio: vale 33 miliardi

Snapchat vola in Borsa all'esordio: vale 33 miliardi
Snapchat vola in Borsa all'esordio. I titoli dell'app dei messaggini che svaniscono debuttano con il botto givoedì al New York Stock Exchange e terminano la pria...

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Snapchat vola in Borsa all'esordio. I titoli dell'app dei messaggini che svaniscono debuttano con il botto givoedì al New York Stock Exchange e terminano la pria seduta di scambi con un +44% a 24,48 dollari, contro i 17 del collocamento, dando alla società una valutazione di 33,5 miliardi di dollari, tre volte Twitter.


La quotazione di Snap è la maggiore da quella di Alibaba nel 2014, e vede Uber e Airbnb alla finestra: anche se un loro sbarco in Borsa non è previsto per quest'anno, l'attenzione è alta da parte dei due giganti fra le 'unicorn', le start up con una valutazione superiore al miliardo di dollari.

Fra scambi intensi, lo sbarco a Wall Street di Snap rappresenta un test per l'appetito degli investitori che si chiedono se sarà la nuova Facebook o la nuova Twitter, scommettendo più sulla società di Mark Zuckerberg. Non tutti però sono convinti che la quotazione di Snap possa essere considerata un termometro per il mercato. Snap e il successo della sua ipo «è legato più all'abbondanza di liquidità disponibile che alle sue prospettive» affermano alcuni scettici. I numeri di Snap sembrano essere dalla parte dei critici: la società ha chiuso il 2016 con perdite per 514 milioni di dollari, dopo un rosso di 373 milioni di dollari nel 2015. I ricavi si sono attestati lo scorso anno a 404 milioni di dollari.

Ad attirare gli investitori sono i 158 milioni di utenti attivi al giorno, che si scambiano in media più di 2,5 miliardi di immagini, aprendo Snapchat 18 volte al giorno. La media di età degli utenti è di 18-24 anni, una generazione che gli inserzionisti pubblicitari hanno difficoltà a catturare in televisione e che quindi sperano di raggiungere sui loro dispositivi mobili.


L'ipo di Snap apre una nuova era nelle quotazioni e per le autorità. Nei documenti depositati alla Sec, la consob americana, per lo sbarco in Borsa, Snap cita alcuni rischi nuovi. Fra questi il non avere un quartier generale ma solo uffici sparsi per Venice, in California, con il rischio di demoralizzare i dipendenti e di esporli al traffico per gli spostamenti. Ma anche il 'sexting', l'invio di immagini a sfondo sessuale. Altra caratteristica unica dell'ipo è le vendita di azioni senza diritto di voto, lasciando di fatto a Evan Spiegel e Bobby Murphy, i co-fondatori, la gestione della società.




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Il Messaggero