Mutui, tasso fisso ancora in lieve calo

Mutui, tasso fisso ancora in lieve calo
Euribor immobile ai minimi storici e tassi sui mutui ancora in discesa. Nessun aumento del costo dei prestiti dunque dopo i timori di qualche mese fa per l'aumento dello...

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Euribor immobile ai minimi storici e tassi sui mutui ancora in discesa. Nessun aumento del costo dei prestiti dunque dopo i timori di qualche mese fa per l'aumento dello spread. Da fine 2018, il tasso fisso registra anzi una lenta discesa, mentre il variabile rimane sostanzialmente stabile.

 
Nel dettaglio, dai dati dell'Osservatorio MutuiOnline.it sul mese di febbraio, il tasso fisso rileva una media dell'1,89% sui mutui a 20 e 30 anni contro l'1,90% di gennaio, il tasso variabile registra lo 0,88% (0,87% nel mese precedente) e l'Euribor che segna a 3 mesi un -0,31% da novembre.

Andando a vedere i costi, Il miglior mutuo da 100mila euro a tasso fisso a 20 anni ha una rata di 483 euro al mese al Tasso Fisso dell’1,50% e Taeg 1,63%. Se gli anni diventano 30, il costo sarà di 352 euro al Tan dell’1,65% e Taeg 1,97%. Il miglior mutuo a tasso variabile a 20 anni porta ad una rata di 444 euro, con Tan 0,65% e Taeg 0,69%. Per un mutuo a 30 anni la rata scende a 294 euro la mese, il Tan è 0,39% e il Taeg 0,69%. (Rilevazioni effettuate in data 5 marzo 2019 per un impiegato di 35 anni, residente a Milano per un mutuo di acquisto prima casa, importo mutuo richiesto: 100.000, valore immobile: 200.000, rata mensile).

Tornando ai dati sui mutui, aumentano, rispetto all'ultimo trimestre del 2018, le richieste per l'acquisto della prima casa, che passano dal 49,2% al 54,8%, a discapito delle surroghe che calano dal 40,7% a 34,1%) e dell'importo medio richiesto che scende a 130.405 euro rispetto ai precedenti 131.526.

Interessante è notare come oltre il 70% delle richieste, in questo inizio di anno, abbia un Ltv (Loan to Value, l'indice che indica il rapporto tra l'importo di un finanziamento concesso dal creditore e il valore del bene che viene posto a garanzia del prestito) superiore al 50% con un aumento del valore tra il 70 e l'80% (dal 37% al 38,4%).

La classe di importo più richiesta è dai 50.000 ai 100.000 euro (35,8%) e, in tema di durata del mutuo, quello a 30 anni guadagna quasi tre punti percentuali passando dai 23,6% a 26%. Infine, secondo le analisi effettuate, l'area geografica dove le domande sono più numerose è quella del Nord italia (48,2%), seguita da Centro (35,6%) e Sud (16,2%).

In tema di durata del mutuo, guadagna quasi 3 punti percentuali la richiesta per il periodo più lungo, 30 anni (dal 23,6% al 26,0%) e lo stesso risultato si rileva per le erogazioni, che nella stessa fascia temporale guadagnano quasi 2 punti (dal 16,9% al 18,5%).
 
Riguardo alla distribuzione geografica, nessuna variazione di rilevo nei pesi tra Nord (48,2%), Centro (35,6%) e Sud (16,2%).
 

Leggera ripresa infine nel primo trimestre dell’anno delle richieste di mutuo a tasso variabile (da 13,8% a 16,9%). Il fenomeno è più contenuto per le erogazioni (dal 9,4% al 10,1%), non essendo ancora influenzate dall’aumento recente delle richieste. I mutui a tasso fisso restano comunque largamente preponderanti sia come richieste (80,8%) che come erogazioni (88,9%).
 
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Il Messaggero