Musk brucia i tempi per Marte

Musk brucia i tempi per Marte
(Teleborsa) - La conferenza tenuta ieri da Elon Musk nei pressi della cittadina di Brownsville in Texas, undici anni dopo il lancio inaugurale del primo razzo di SpaceX, il Falcon...

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(Teleborsa) - La conferenza tenuta ieri da Elon Musk nei pressi della cittadina di Brownsville in Texas, undici anni dopo il lancio inaugurale del primo razzo di SpaceX, il Falcon 1, ha stravolto la visione e i programmi per il ritorno di astronauti sulla Luna e il viaggio verso Marte. Se riuscirà nei suoi intenti, grazie all'astronave Starship MK1, Musk assicura di effettuare la prima missione di uomini verso il Pianeta Rosso tra cinque anni, nel 2024, quando invece la NASA conta di disporre dell'avamposto cislunare Lunar Gateway che opererà in un'orbita molto eccentrica a una distanza variabile da 3.000 km a 70.000 km e permetterà di scendere nuovamente sulla superficie selenita. Nei piani di Musk, Starship Mk1 con il suo potente booster Super Heavy che raggiunge l'altezza di 118 metri (più del Saturno V) dovrebbe diventare il nuovo sistema di lancio riutilizzabile di SpaceX, impiegabile per i viaggi all'interno del sistema solare. Il primo lancio verso Marte senza uomini potrebbe avvenire già nel 2022, l'anno seguente il primo equipaggio verrebbe lanciato intorno alla Luna e nel 2024, come detto, la prima missione umana verso il Pianeta Rosso. Con quali obiettivi, al momento, non è dato sapere. Se venisse tentata la discesa, si tratterebbe di limitarsi a calpestare la superficie del pianeta per poi ripartire per fare ritorno verso la Terra. Altra cosa sarà creare un avamposto, obiettivo che richiede sforzi economici e tecnologici di notevole portata in un asse temporale lungo per garantire una permanenza sicura e un avamposto autosufficiente.


Starship Mk1 è stata concepita come vera e propria nave spaziale, interamente in acciaio inossidabile, alimentata da sei motori Raptor a cui si aggiungono i 37 del booster Super Heavy, che funzionerà anche con la potenza minima assicurata dall'impiega di 24 dei 37 propulsori. L'impiego dell'acciaio al posto della fibra di carbonio ha permesso di accelerare i tempi del progetto, ma impone di lanciare in orbita terrestre Starship che attenderà un secondo razzo per rifornirsi del propellente necessario ad affrontare il viaggio interplanetario. Musk ha confermato l'impegno di SpaceX per lo sviluppo di Crew Dragon, la capsula destinata a ospitare astronauti, e i programmi di lancio legati ai razzi Falcon, per il servizio di collegamento con la stazione spaziale internazionale in orbita terrestre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero