MPS, UniCredit punta a dote Tesoro da 7 miliardi e chiudere entro CdA 27 ottobre

MPS, UniCredit punta a dote Tesoro da 7 miliardi e chiudere entro CdA 27 ottobre
(Teleborsa) - Superata la tornata elettorale, con le elezioni suppletive nel capoluogo toscano che hanno rallentato la trattative, UniCredit e Tesoro stanno lavorando per mettere...

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(Teleborsa) - Superata la tornata elettorale, con le elezioni suppletive nel capoluogo toscano che hanno rallentato la trattative, UniCredit e Tesoro stanno lavorando per mettere a punto le nozze tra MPS e l'istituto milanese. Le parti lavorano per chiudere un accordo preliminare in tempo utile per il CdA di UniCredit del 27 ottobre sui risultati dei nove mesi, anche se la banca guidata da Andrea Orcel ha posto condizioni esose per le casse statali.


La richiesta sarebbe infatti, secondo indiscrezioni, che lo stato ricapitalizzi la banca toscana per ben oltre 7 miliardi di euro. In particolare, scrive Repubblica, Orcel avrebbe chiesto 5 miliardi di euro di dote al Tesoro per avere MPS, e 2,3 miliardi di euro di benefici fiscali. Se confermata, la cifra sarebbe più che doppia rispetto ai 3 miliardi di euro stimati finora per consentire che l'integrazione sia neutrale come impatto.

Fonti avevano riferito a Reuters che il compendio selezionato da UniCredit esclude MPS Capital Services, MPS Leasing and Factoring e 300 filiali collocate soprattutto nel Meridione. Come condizione per avviare il negoziato, UniCredit aveva già chiarito che non prenderà i crediti deteriorati di MPS (che ammontano a poco oltre 4 miliardi), così come i crediti valutati a rischio di deterioramento, e tutti i rischi legali non ordinari.

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Il Messaggero