Mps resta sotto tiro: -18%. Consob e Viola non bastano a calmare il panico

Mps resta sotto tiro: -18%. Consob e Viola non bastano a calmare il panico
L'intervento della Consob e dell'amministratore delegato Fabrizio Viola non sono bastati a rassicurare gli investitori su Mps. Anche oggi le azioni della banca senese...

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L'intervento della Consob e dell'amministratore delegato Fabrizio Viola non sono bastati a rassicurare gli investitori su Mps. Anche oggi le azioni della banca senese sono sotto il fuoco incrociato delle vendite e segnano un altro -19% dopo una lunga fase di sospensione. Dall'inizio dell'anno, Mps ha perso circa il 56%. Le forti vendite sul titolo hanno poi acceso i timori per una possibile incursione di compratori esteri, dal momento che ora i titoli della banca sono fortemente a sconto. Inutile la decisione di Consob di prolungare le vendite allo scoperto fino a giovedì. Inutili anche le parole di Viola, che in una nota ha parlato di fondamentali migliorati.  


Non che gli altri titoli bancari se la passino meglio. Il faro della Banca Centrale Europea sulla ancora grande mole di crediti deteriorati di molte banche europee ha infatti riacutizzato le preoccupazioni sull'attuale stato di salute del credito italiano. 

"Le prime evidenze relative al 2015 confermano che l'attuale andamento del tutto anomalo del titolo Mps non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell'ultimo trimestre sono migliorati, confermando il trend evidenziato nei primi nove mesi dell'anno", sottolinea Viola, aggiungendo che "In particolare i ricavi sono aumentati sia rispetto al terzo trimestre sia rispetto all'anno precedente, mentre i costi sono stati ulteriormente ridotti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, confermando la positiva tendenza di miglioramento dell'efficienza operativa della banca in corso ormai da quattro anni".

Sotto il profilo della qualità del credito "la banca ha messo a terra ormai da diversi mesi uno sforzo straordinario per conseguire l'obiettivo di ridurre la dimensione del portafoglio di crediti anomali ed i primi risultati si incominciano a vedere, grazie agli effetti delle cessioni di sofferenze effettuate nell'anno e dell' attività di recupero svolta dalle strutture interne della banca", afferma ancora Viola, dicendosi fiducioso in merito al raggiungimento dell'obiettivo di inversione di tendenza nell' andamento dello stock di crediti anomali che costituisce impegno primario della banca. Dal punto di vista patrimoniale e finanziario, invece, "la dotazione di capitale della banca continua ad essere adeguata e comunque al di sopra delle soglie prescritte dalla Bce, mentre la situazione della liquidità a fine anno della banca particolarmente positiva, su livelli mai raggiunti negli ultimi quattro anni dalla medesima". Viola si è detto poi convinto che "anche alla luce dei fondamentali decisamente migliori oggi rispetto a due anni fa la banca saprà superare, come accaduto nel passato, anche questa fase non facile".


Dal punto di vista borsistico, infine, secondo il top manager oggi l'azionariato di MPS è particolarmente frazionato e ciò porta ad immaginare che le vendite non siano state il frutto della cessione di grandi partecipazioni. "L'interpretazione che danno i principali intermediari è che vi sia in realtà carenza di compratori piuttosto che la presenza di grandi venditori", afferma, sottolineando come sia la valutazione del titolo sia il rendimento dei subordinati non sono oggi giustificati dai fondamentali della banca . Anche la Fondazione ha espresso fiducia nell'operato del management di Rocca Salimbeni.

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Il Messaggero