(Teleborsa) - Le autorità di regolamentazione della privacy dell'Unione Europea hanno stabilito che Meta Platforms (società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp) non...
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La conclusione sarebbe che le piattaforme di social media come Facebook e Instagram non possono utilizzare i loro termini di utilizzo come giustificazione per consentire la pubblicità basata su ciò che gli utenti cliccano e guardano all'interno delle loro app. Le sentenze, ancora non rese pubbliche, non ordinerebbero direttamente a Meta di cambiare le proprie pratiche, ma chiederebbero alla Commissione irlandese per la protezione dei dati di emettere degli "ordini pubblici" che riflettano le decisioni del consiglio, oltre a multe significative.
Quella in arrivo dall'UE non è l'unica notizia potenzialmente negativa per Meta in queste ore. Facebook sta minacciando di rimuovere le news dalla sua piattaforma americana se il Congresso costringerà i grandi gruppi tecnologici a pagare sistematicamente gli editori per i loro contenuti. Lo riporta il Financial Times sottolineando che la minaccia segue le misure allegate al National Defense Authorization Act.
"Nessuna società dovrebbe essere costretta a pagare per contenuti che gli utenti non vogliono vedere e che non sono una significativa fonte di ricavi", ha risposto un portavoce di Meta, che ha speso centinaia di milioni di dollari nel giornalismo negli ultimi anni, raggiungendo accordi con gruppi editoriali in tutto mondo, ma si è espressa contro i pagamenti obbligatori.
Infine, un'indagine da parte dell'Oversight Board di Facebook (un organo indipendente istituito dalla stesso società per supervisionare le sue attività) ha affermato che Facebook e Instagram hanno anteposto il business ai diritti umani, riservando un trattamento speciale ai post che infrangono le regole di politici, celebrità e utenti di alto profilo.
Mentre Meta ha detto al board che il sistema conosciuto come "cross-check" sembra "strutturato in modo più diretto per soddisfare le preoccupazioni delle imprese", ha affermato il panel in un rapporto.
(Foto: Photo by Mariia Shalabaieva on Unsplash) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero