Mediocredito Centrale, utile netto 2020 più che raddoppiato a 51,3 milioni di euro

Mediocredito Centrale, utile netto 2020 più che raddoppiato a 51,3 milioni di euro
(Teleborsa) - Il consiglio di amministrazione di Mediocredito Centrale (istituto bancario partecipato al 100% da Invitalia) ha approvato i risultati dell'esercizio 2020, chiuso...

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(Teleborsa) - Il consiglio di amministrazione di Mediocredito Centrale (istituto bancario partecipato al 100% da Invitalia) ha approvato i risultati dell'esercizio 2020, chiuso con un utile netto pari a 51,3 milioni, in crescita del 128% rispetto ai 22,5 milioni di euro del 2019. Gli indici di patrimonializzazione Cet 1, Tier 1 e Total Capital ratio sono stati pari a 21,03%, mentre quello di redditività (ROE) pari al 10,4%.


Nel 2020 la banca, viene evidenziato in una nota, "ha dato forte impulso all'attività creditizia, anche operando come banca di II livello, interpretando soprattutto le esigenze della clientela PMI e MID, con uno stock al 31 dicembre 2020 di 2.051 milioni (+31% rispetto ai 1.565 milioni al 31 dicembre 2019), con erogazioni annue pari a 1.007 milioni (+ 81% rispetto ai 554 milioni del 2019) rivolte ad una
base clienti in forte espansione (+ 73% rispetto al 2019)".
Il margine di interesse è stato pari a 24,6 milioni (25 milioni al 31 dicembre 2019), le commissioni nette pari a 121,3 milioni (54,7 milioni al 31 dicembre 2019), il margine di intermediazione pari a 154,7 milioni (88,6 milioni al 31 dicembre 2019), i costi operativi pari a 64,3 milioni (43,3 milioni al 31 dicembre 2019) e il Cost/income pari al 31,5% (46,4% al 31 dicembre 2019).

Nell'esercizio chiuso al 31 dicembre c'è stato un incremento delle rettifiche per rischio di credito (+72%), con particolare riferimento alla componente collettiva sui crediti in bonis, a mitigazione del rischio rispetto al contesto attuale e prospettico derivante dalla diffusione della pandemia. Su base netta, l'incidenza del portafoglio deteriorato si è ulteriormente ridotta, passando dal 3,7% all'1,7%, e il tasso di copertura è salito al 65% (a fine 2019 era al 60%). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero