Mediaset, riparte la guerra di Vivendi

Mediaset, riparte la guerra di Vivendi
Si aprono altri fronti nella guerra giudiziaria tra Mediaset e Vivendi: il gruppo francese ha citato il Biscione in Tribunale a Milano sull'assemblea dello scorso aprile alla...

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Si aprono altri fronti nella guerra giudiziaria tra Mediaset e Vivendi: il gruppo francese ha citato il Biscione in Tribunale a Milano sull'assemblea dello scorso aprile alla quale non è stato accettato e sullo stesso tema ha inviato un esposto alla Consob. Sono passaggi legali dovutì ma se entro fine anno sarà costituita l'holding Mediaset in Olanda, nella quale il Biscione intende far confluire le attività italiane, spagnole e le partecipazioni, tutto sarà superato.


La vera battaglia sta infatti nella partecipazione o meno di Vivendi (che detiene direttamente il 9,6% del capitale Mediaset e attraverso Simon il 19,1%) all'assemblea di inizio settembre che dovrà avviare il processo di internazionalizzazione di Cologno monzese, controllato da Fininvest con oltre il 44%. Il cda del gruppo televisivo italiano infatti non ha mai permesso alle assemblee l'ingresso della fiduciaria Simon - e anche questa scelta è oggetto di ricorsi in Tribunale - perché ritiene che i francesi abbiano ottenuto le azioni in modo 'illegalè. In aprile aveva accettato il solo ingresso di Vivendi, che si era presentata per la prima volta a un'assemblea anche perché si sarebbe introdotto il voto maggiorato, ma aveva vietato la possibilità di votare. A questo proposito martedì il gruppo francese ha inviato a Mediaset la richiesta di annullare quelle delibere e di convocare una nuova assemblea. Ora la citazione in Tribunale, non dando di fatto al Biscione il tempo di poter valutare la richiesta. Ovviamente c'entrano le scadenze strette per la presentazione dei ricorsi, ma la tempistica non sembra quella per la ricerca di un dialogo immediato.


A quanto risulta Mediaset quindi potrebbe evitare di convocare un cda apposito per valutare la richiesta di una nuova assemblea, che poteva anche essere accettata per non dare appigli agli avversari, ma potrebbe discutere la questione direttamente in quello del 25 luglio già convocato per i conti. Anche perché i francesi hanno inviato un esposto sul tema alla Consob, nel quale contestano l'avvenuta blindatura di Mediaset da parte di Fininvest senza aver potuto votarla. Ma intanto i francesi si alleggeriscono in patria. La pay tv Canal Plus, per far fronte alla concorrenza sempre più agguerrita e al calo degli abbonati, si appresterebbe infatti a tagliare 500 posti, circa il 20% dei suoi dipendenti, con un piano di uscite incentivate.
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Il Messaggero