Le buone prospettive sul dividendo e la possibilità che le sinergie crescano oltre i 100-110 milioni dell'annuncio hanno spinto Mediaset in Piazza Affari nella prima...
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Mfe, l'holding che detiene anche la quota di quasi il 10% in Prosieben e il 40% in Ei Towers, permette al Biscione, grazie al diritto olandese sugli azionisti di lungo periodo, di stringere ancor di più il controllo senza pagare particolari premi. Ora bisogna aspettare cosa decideranno gli avversari francesi, in attesa anche che il Tribunale di Milano fissi la data per la ripresa delle ostilità, che ovviamente possono sempre trasformarsi in un accordo più generale.
Il direttore finanziario di Mediaset, in una conference call con gli analisti, ribadisce che «non pensiamo a loro, pensiamo a creare qualcosa di valore», ricordando che «possono esercitare il recesso, come ogni altro azionista, ma sarebbe una scelta irrazionale sia dal punto di visto finanziario sia strategico». Le annunciate efficienze per 100-110 milioni «sono solo una base di partenza - sottolinea Giordani con Massimo Musolino, direttore generale di Mediaset Espana - e vogliamo produrne molti di più».
Al mercato è piaciuta soprattutto la cedola di 100 milioni a operazione conclusa e l'indicazione che la politica dei dividendi dell'holding «non sarà inferiore al 50% degli utili consolidati». Mfe sarà il secondo broadcaster in Europa (con una raccolta di 3,1 miliardi dietro per pochissimo a Rtl) e tra gli analisti solo Goldman Sachs mantiene l'atteggiamento più negativo, ricordando che i 180 milioni stanziati per coprire i recessi «rappresentano solo il 5,5% delle azioni di Mediaset».
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Il Messaggero