Mediaset, cda dice no all'assemblea chiesta da Vivendi

Mediaset, cda dice no all'assemblea chiesta da Vivendi
Mediaset lascia che sia il Tribunale ad avere l'ultima parola sulla querelle con il socio Vivendi, escluso dal voto in assemblea e respinge la richiesta di un'assemblea...

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Mediaset lascia che sia il Tribunale ad avere l'ultima parola sulla querelle con il socio Vivendi, escluso dal voto in assemblea e respinge la richiesta di un'assemblea straordinaria per revocare le delibere sul voto maggiorato approvate ad aprile.


I francesi avevano «intimato di convocarla senza ritardo» e contestualmente avevano chiesto di essere iscritti con il loro 9,61% (al netto della quota trasferita a Simon Fiduciaria) nell'elenco speciale. Vivendi infatti ritiene che le delibere dell'assemblea del 18 aprile siano «invalide per aver illegittimamente escluso Vivendi dall'esercizio del diritto di voto». La strategia legale si è mossa su due binari, contemporaneamente o quasi, per «accertare e dichiarare che Vivendi è la legittima proprietaria e può esercitare tutti i diritti patrimoniali e amministrativi connessi alla propria partecipazione». Vivendi ha quindi citato il Biscione in tribunale a Milano e verrà ascoltata il prossimo 26 novembre. Il cda però ha verificato che la richiesta sul suo tavolo di una nuova assemblea era «priva dei requisiti formali», mancava parte della documentazione oltre a riguardare «una decisione su cui l'assemblea dei soci si è già pronunciata». Vivendi peraltro, conclude il cda, ha già impugnato la delibera davanti al Tribunale.

Per quanto riguarda invece l'iscrizione all'elenco speciale questa resterà congelata finché l'Autorità giudiziaria non avrà terminato le sue indagini, nel caso in cui l'efficacia dell'iscrizione dovesse decorrere da oggi. Se l'obiettivo dei francesi è avere tutta la potenza di fuoco necessaria per bloccare in assemblea l'operazione di riorganizzazione e la creazione della nuova holding, allora non avranno altra strada che appellarsi all'articolo 700, il ricorso d'urgenza. Infatti Mediaset ha già chiarito, nella sollecitazione di deleghe, che per quanto concerne le prossime assemblee intende attenersi alla medesima procedura e quindi rimettere alla preventiva valutazione del Consiglio di Amministrazione l'ammissione al voto di Vivendi e Simon fiduciaria.


Intanto in Borsa il titolo ha tenuto (invariata a 2,67 euro mentre Mediaset Espana ha guadagnato lo 0,28% a 5,75 euro) mentre i competitor sono affondati dopo il report di Morgan Stanley che ha tagliato i target dei broadcaster europei (Tf1 -4,66% e Itv -2,9%).

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Il Messaggero