Ncc, slitta la stretta. Sugli investimenti scure da 5 miliardi

Salta dal maxi-emendamento la mini-riforma del settore Ncc (noleggio con conducente), che in queste ultime ore aveva infiammato gli animi sia della categoria interessata sia - per...

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Salta dal maxi-emendamento la mini-riforma del settore Ncc (noleggio con conducente), che in queste ultime ore aveva infiammato gli animi sia della categoria interessata sia - per opposte ragioni - di quella dei tassisti. Il governo ha stralciato i commi in questione adducendo problemi di copertura, anche se in realtà la relazione tecnica per questa norma prevede un costo di appena un milione per l’istituzione di un archivio informatico. Dunque il problema è più verosimilmente politico.


L’esecutivo per ora potrebbe cavarsela con un decreto - atteso già nella notte di ieri - che rinvia l’attuale assetto normativo, oggetto di una riforma che dal 2008 non è mai stata applicata. Intanto è saltata la proroga della validità delle graduatorie dei concorsi pubblici, per le assunzioni a tempo indeterminato nella pubblica amministrazione. Nella caotica giornata di ieri dunque l’attenzione è stata più sulle parti del testo sbagliate o da stralciare che sulle norme destinate a entrare in vigore. Tra queste tuttavia c’è anche quella che riguarda la quantificazione del nuovo fondo per gli investimenti, inizialmente inserito per dare una spinta espansiva alla manovra. Nella versione attuale le dotazioni complessive scendono da 9 miliardi in tre anni a 3,6, dunque con una decurtazione di 5,4 miliardi.

Per il 2019 si scende da 2,75 miliardi a 740 milioni. Queste modifiche contabili sono state giustificate da Palazzo Chigi come effetto sul bilancio dello Stato (per 2,1 miliardi) dell’accordo con l’Unione europea. Secondo il governo queste risorse sarebbero compensate con il ricorso a fondi strutturali, mentre ulteriori poste si ritroverebbero spostate in altre parti della legge. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero