«Potremmo non avere bisogno del 2,4% di deficit». Una fonte di governo, a tarda sera, non esclude più l'ipotesi finora negata a tutti i livelli...
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Ma a tarda sera, quando giunge la notizia del declassamento da parte di Moody's, arrivano le prime conferme che sì, sul tavolo del Cdm domattina ci saranno alcune ipotesi di modifica della manovra, incluso l'abbassamento dal 2,4% a una cifra più vicina al 2% del Pil, per rispondere ai rilievi della Ue e alle fibrillazioni dei mercati. Il downgrade, spiegano fonti leghiste, «era previsto».
E sul tavolo, confermano, ci sono diverse ipotesi. Ma non è detto, aggiungono, che abbassare il deficit per il 2019 sia la soluzione. Nè per Bruxelles, né per le agenzie di rating. L'Ue pone infatti il problema del deficit strutturale e non di quello nominale: è la previsione del Pil - spiegano - a essere messa in discussione da Moscovici.
Il giudizio che porta al declassamento pone invece sotto i riflettori altri fattori. Spetterà dunque al premier Giuseppe Conte e ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini domattina cercare una sintesi definitiva. E decidere se tenere il punto o, alla fine, cambiare qualcosa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero