Liberati: Bcc Roma sosterrà sempre di più pmi e famiglie

Liberati: Bcc Roma sosterrà sempre di più pmi e famiglie
Non è stato facile muoversi nel contesto difficile degli ultimi tre...

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Non è stato facile muoversi nel contesto difficile degli ultimi tre anni. Eppure la Bcc di Roma, la prima Banca di credito cooperativo italiana per dimensioni, rete commerciale e patrimonializzazione, è riuscita a fare meglio del resto del sistema. E i numeri lo dimostrano. A snocciolare i risultati per fare un bilancio alle spalle e fissare nuovi obiettivi è il presidente dell'istituto cooperativo, Francesco Liberati, fresco di rinnovo del mandato triennale suggellato dal via libera dell'assemblea che ha anche approvato il bilancio 2014 (in utile per 25,9 milioni) con oltre 10.000 soci presenti. Del rafforzamento organizzativo, patrimoniale e commerciale realizzato parlano infatti gli impieghi e la raccolta, aumentati nel triennio, rispettivamente del 14,5% e del 16,9% mentre i dati di sistema hanno evidenziato nello stesso periodo diminuzioni del 6,6% e dell'1,9%. Con un patrimonio di 747 milioni e un total capital ratio del 17%, la banca risulta tra le più patrimonializzate del settore e tra le più solide banche medie del Paese. «Aiutare le pmi, ma anche le famiglie», rimane per Liberati un obiettivo anche per i prossimi anni. «Dal 2008 al 2014 il credito erogato è aumentato di oltre il 70%, a fronte del 15% dell'intero sistema bancario. Tutto ciò mantenendo le sofferenze lorde al 3,3%, contro il 9,3% di settore». Ma lo sforzo continuerà. «Per il 2015 incrementeremo il credito mettendo a disposizione altri 700 milioni solo nel 2015». Il piano «sarà gestito da un cda rinnovato e più snello (ridotto da 13 a 11 membri), frutto di un un significativo ricambio generazionale e incremento di competenze». Ricambio generazione «su cui continueremo ad insistere sul piano governance». L'obiettivo è affrontare «un futuro ancora con tante incognite anche per le crescenti pressioni regolamentari e l'inasprirsi dei parametri patrimoniali di vigilanza». Che scenario si apre con l'autoriforma? «Il credito cooperativo offre un modello relazionale e localistico di cui famiglie e mondo delle pmi non possono fare a meno», ha spiegato Liberati. Ma è fondamentale «che si superino alcune criticità, aumentando le dimensioni delle Bcc con processi di aggregazione. A patto che si tenga conto delle specificità localistiche». Dal '91 «abbiamo aggregato 18 Bcc», ha puntualizzato il presidente, «ora vedremo» se si farà un'unica newco o più gruppi.


R. Amo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero