Leggi di stabilità, rinviato il giudizio finale della Ue. Confermato ok all'Italia

Pier Carlo Padoan
​I giudizi finali sulle leggi di stabilità dell'eurozona, compresa la italiana, sottoposte ieri ai capi di gabinetto della Commissione, andranno all'esame politico al...

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​I giudizi finali sulle leggi di stabilità dell'eurozona, compresa la italiana, sottoposte ieri ai capi di gabinetto della Commissione, andranno all'esame politico al massimo livello nel collegio dei commissari appositamente convocato venerdì. Lo si apprende da fonti diplomatiche Ue che motivano il rinvio con «un'agenda fitta». Le stesse fonti confermano la «tenuta» dell'accordo sull'Italia, che non sarà sottoposto a procedure, ma sarà tra i sei paesi «rimandati» a marzo.




In particolare, è stato deciso che la riunione di martedì a Strasburgo, che si terrà subito dopo la visita di Papa Francesco al Parlamento Europeo alla presenza di Juncker e del premier Matteo Renzi in qualità di presidente di turno della Ue, sarà dedicata principalmente alla proposta di piano di investimenti. Il piano sarà illustrato da Juncker ai commissari e il giorno dopo presentato ufficialmente alla plenaria del Parlamento.



Il meccanismo dovrebbe prevedere, fra l'altro, la possibilità di non includere nel calcolo del deficit i contributi che i singoli stati membri apportebbero «volontariamente» a un fondo di investimenti che farebbe da leva finanziaria per realizzare piani indicati dai paesi e scelti da una commissione indipendenti. «C'è molto dibattito sulla flessibilità» confida la fonte sottolineando che «si tratta della flessibilità che la Commissione sta mettendo in atto».



La valutazione della finanziaria presentata dalla Francia «dovrà essere discussa venerdì dal collegio dei Commissari», ovvero dal più alto livello politico dell'esecutivo Ue.
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Il Messaggero