Legge Stabilità, l'allarme della Consulta caf: «Niente assistenza fiscale per 17 milioni di cittadini»

Legge Stabilità, l'allarme della Consulta caf: «Niente assistenza fiscale per 17 milioni di cittadini»
"Quasi la metà dei contribuenti italiani rischia di rimanere senza assistenza fiscale. Sono infatti a rischio i servizi che i Caf garantiscono a oltre 17 milioni di utenti. A...

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"Quasi la metà dei contribuenti italiani rischia di rimanere senza assistenza fiscale. Sono infatti a rischio i servizi che i Caf garantiscono a oltre 17 milioni di utenti. A lanciare l’allarme è la Consulta nazionale dei Caf, l’organo che rappresenta i Centri di assistenza fiscale". Così una nota della Consulta nazionale dei Caf.


“Se verrà confermata la riduzione dei compensi di cento milioni di euro annui prevista dal Disegno di legge di Stabilità non avremo altra scelta che ridurre i costi, ma potrebbe non bastare", dichiara il coordinatore Valeriano Canepari.

"Il taglio di cento milioni di euro all’anno a partire dal 2016, contenuto nell’articolo 33 del Disegno di legge si Stabilità, è pari a un terzo dei compensi spettanti ai Caf per i servizi di assistenza fiscale resi ai cittadini - riferisce la nota - La previsione di spesa per il 2016 era già stata tagliata di altri 4 milioni e mezzo a fine 2014".

“È evidente che con un taglio così importante dei compensi – commenta Canepari - avremo difficoltà a garantire i servizi di assistenza fiscale resi a una vasta platea di contribuenti. Solo quest’anno sono state oltre 17 milioni le dichiarazioni che sono pervenute all’Agenzia delle Entrate

attraverso i nostri canali. A soffrirne sarebbero maggiormente le persone anziane e i ceti più deboli che non hanno gli strumenti per orientarsi nella materia fiscale”, continua il coordinatore della Consulta.

"Il taglio rischia di compromettere, inoltre, un’importante funzione sociale che da sempre svolgono i Caf - riporta la nota - I Centri di assistenza fiscale, infatti, sono un punto di riferimento per la compilazione del modello Isee, necessario per godere delle prestazioni sociali agevolate che la pubblica amministrazione prevede per chi è in situazione di svantaggio economico o sociale. Importanti ripercussioni potrebbero registrarsi anche sul progetto 730 precompilato".

“Nel tentativo di evitare la chiusura, non saremo in grado di garantire, tra le altre cose, le attività che quest’anno hanno determinato il buon esito dell’operazione - afferma Canepari – Nel 2015, attraverso i Caf è pervenuto il 93% delle dichiarazioni, mentre quelle inviate direttamente all’Agenzia delle Entrate, senza passare per un intermediario, sono state solamente il 7%”.



"In difesa dei Caf è stata attivata su Change.org - conclude la nota - la petizione Non rimaniamo #SenzaCaf



(https://www.change.org/p/non-restiamo-senza-assistenza-fiscale-non-restiamo-senzacaf). La campagna #SenzaCaf è attiva anche sui social media, sostenuta dai profili Facebook (https://www.facebook.com/ConsultaCaf/) e Twitter (https://twitter.com/ConsultaCaf) della Consulta dei Caf". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero