(Teleborsa) - L'obiettivo di Maastricht del 60% nel rapporto debito pubblico/PIL è "ormai un po' obsoleto", in una Eurozona in cui lo scarto fra un Paese e l'altro per questo...
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"E' utile - ha chiesto - il dibattito sulla riforma del Patto di stabilità? Certo, perchè - ha risposto - vediamo bene che all'indomani della crisi le situazioni sono molto diverse da quelle che avevamo prima della crisi. Guardate i livelli di del debito pubblico: avevamo un differenza di 30-40 punti percentuali al massimo fra i paesi piu' indebitati dell'Eurozona e gli altri Stati membri" prima della crisi pandemica. "Oggi, all'uscita della crisi gli scarti raggiungeranno i 100 punti percentuali fra certi Stati membri dell'Eurozona. Quindi non possiamo considerare che la situazione sia la stessa: lo status quo è impossibile", ha affermato il ministro.
"Prima di pensare alle regole - ha osservato ancora Le Maire - dobbiamo chiederci qual è il nostro obiettivo politico, a che servono queste regole, perchè vogliamo queste regole. Qual è al fondo l'obiettivo politico dell'Eurozona e dell'Unione europea? In generale, io penso che all'uscita della crisi uno degli elementi chiave per l'Eurozona sia quello di essere capaci di investire e di innovare, sia per riuscire nella transizione ecologica, che ha bisogno di investimenti considerevoli, sia per mantenere la nostra indipendenza tecnologica di fronte alla Cina e agli Stati Uniti, in particolare su certi elementi strategici come i semiconduttori, i vettori di lancio spaziali o l'intelligenza artificiale. Sono queste le due poste in gioco politiche dietro la riforma del Patto di Stabilità".
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Il Messaggero