Lavoro, Politecnico Milano: tra i laureati magistrali il 95% di occupati

Lavoro, Politecnico Milano: tra i laureati magistrali il 95% di occupati
(Teleborsa) - Il 95% dei laureati magistrali del Politecnico di Milano è già occupato a un anno dal titolo (97% Ingegneria; 91 % Design; 89% Architettura), ben il 92% entro sei...

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(Teleborsa) - Il 95% dei laureati magistrali del Politecnico di Milano è già occupato a un anno dal titolo (97% Ingegneria; 91 % Design; 89% Architettura), ben il 92% entro sei mesi. È quanto emerge dall'ultima indagine occupazionale coordinata dal Career Service dell'ateneo che ha analizzato la situazione lavorativa dei giovani ingegneri, architetti e designer del 2018 (nella survey dei laureati del 2017 il tasso era del 94%).


Dallo studio sulla spendibilità del titolo conseguito – fa sapere l'ateneo milanese – risulta, inoltre, che il 30% degli studenti era già assunto alla data della laurea (26% per i laureati del 2017). "Dati incoraggianti per tutti i ragazzi che in un periodo di forte incertezza come quello attuale stanno per iniziare l'appassionante percorso accademico nelle materie tecnico-scientifiche. Un percorso impegnativo che però garantisce possibilità di crescita e carriera prestigiosa" commenta in una nota il Politecnico di Milano.

Nell'83% dei casi – spiega l'ateneo – si tratta di impieghi come lavoratore dipendente. Il 94% è nel settore privato con un 56% di contratti a tempo indeterminato e 1.575 euro di stipendio medio. Altro dato evidenziato dall'indagine è che il 90% dei laureati ha trovato un impiego in linea con gli studi intrapresi. Da segnalare anche che l'89% dei neoassunti lavora stabilmente in Italia.


"I dati presentati nell'indagine sono rassicuranti, tuttavia non tengono conto delle curve in discesa che si registreranno nei prossimi mesi, quando le conseguenze della pandemia risulteranno ancora più evidenti sui mercati, mettendo a rischio l'ingresso dei più giovani nel mondo del lavoro – commenta il rettore, Ferruccio Resta –. Sappiamo però che una formazione solida e una buona preparazione di base rimarranno il bene più prezioso per i nostri ragazzi. Che la competenza coltivata nel nostro ateneo, così come nelle università italiane di eccellenza, sarà una delle leve più importanti per risollevare il Paese. La formazione è il miglior investimento per il futuro".



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Il Messaggero