ROMA - L'Anpal, l'agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, inizia a prendere forma. Il Consiglio dei ministri di venerdì ha dato il via libera allo...
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Lo Statuto approvato venerdì è un tassello indispensabile, anche se in realtà non rende ancora operativa la struttura. Individua i fini istituzionali dell'ente, definisce le competenze degli organi, le modalità e procedure per il loro funzionamento. Oltre al presidente, ci sono il consiglio di amministrazione, il consiglio di vigilanza, il collegio dei revisori. I componenti restano in carica tre anni e sono rinnovabili per una sola volta.
IL PORTALE
Affinché l'Anpal inizi a muovere i primi passi, però, occorrono ancora una serie di decreti, in particolare quelli relativi al trasferimento di risorse e di personale. Non serviranno nuovi stanziamenti né nuove assunzioni: il decreto legislativo 14 settembre 2015 n. 150 (che attua la delega del Jobs act) dice esplicitamente che l'Agenzia dovrà cavarsela con le risorse già stanziate per gli enti e i dipartimenti che finora facevano, in modo non coordinato e spesso frammentato, lo stesso lavoro; il personale verrà dal ministero del Lavoro e dall'Isfol. L'organico massimo è di 395 persone, si partirà più o meno con la metà: 217. Strumento fondamentale del nuovo sistema è la costruzione di un portale nazionale, al quale i disoccupati, dopo 4 mesi di Aspi, potranno iscriversi e chiedere l'assegno di ricollocazione. Dovrebbe essere operativo dopo l'estate. La dote del lavoratore sarà compresa tra 2.000 e 4.000 euro a seconda della ”collocabilità” del disoccupato calcolata sulla base di precisi parametri di profilazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero