Se un'impresa ha zero dipendenti potrà ancora utilizzare i voucher, ma dovrà pagarli cinque euro in più rispetto alle famiglie e rispettare un tetto di...
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Una strada che il Governo potrebbe decidere di percorrere e che secondo Cesare Damiano (Pd) andrebbe anche bene, ma a patto che si tenga conto dei contenuti decisi dal Parlamento. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiega intanto che «c'è un tema di tempi che fa riferimento allo svolgimento del referendum, nella discussione ovviamente dovremo tenere conto di questo dato». E aggiunge: «Non abbiamo ancora deciso - dice in merito alla possibilità di agire per decreto - quale sarà lo strumento, lo faremo confrontandoci con la Camera, è bene che lo facciamo condividendolo con il Parlamento». I contenuti in discussione in Parlamento, in pratica, sono per ora soprattutto tetti e limiti che puntano a circoscrivere - per somme di spesa e categorie di lavoratori - l'utilizzo dei buoni lavoro. L'intenzione è infatti quella di fissare una cifra di spesa massima in voucher per ogni impresa a 2-3000 euro l'anno e di restringere anche la platea dei lavoratori che possono essere pagati con questo strumento.
Che il committente sia una famiglia, un'impresa senza dipendenti o una pubblica amministrazione, «l'ipotesi è quella di poter utilizzare i buoni lavoro solo per studenti, pensionati, disoccupati, disabili, soggetti in situazioni di disagio sociale ed extracomunitari con permesso di soggiorno e in stato di disoccupazione da oltre sei mesi», ha spiegato Maestri specificando che non si prevedono particolari limitazioni in base ai settori d'attività, tranne per quelle imprese che lavorano in situazioni a rischio sicurezza. Per quanto riguarda invece la Pubblica amministrazione, «non potrà utilizzare i voucher per la gestione dell'attività ordinaria, ma solo per eventi naturali straordinari e manifestazioni straordinarie o di carattere solidaristico», ha fatto notare la relatrice. Altra ipotesi sul tavolo è quella che prevede, solo per le imprese, un aumento del costo dei voucher il cui valore nominale salirebbe da 10 a 15 euro.
A una legge che risponda al referendum proposto dalla Cgil, in tempi il più possibile rapidi, si sta quindi lavorando e il sindacato guidato da Susanna Camusso mantiene in merito una linea dura.
Il Messaggero