Lavoro, Castelli: RdC e ammortizzatori sociali temi strettamente legati

Lavoro, Castelli: RdC e ammortizzatori sociali temi strettamente legati
(Teleborsa) - "Su Reddito di Cittadinanza e politiche attive del lavoro, per fare una riflessione seria, dobbiamo partire dai fatti. ...

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(Teleborsa) - "Su Reddito di Cittadinanza e politiche attive del lavoro, per fare una riflessione seria, dobbiamo partire dai fatti.

Il primo è che i 2/3 dei percettori del Reddito, come ha ricordato l'INPS, non sono direttamente occupabili. Non sono loro che "spiazzano" il mercato del lavoro, ma bensì persone per le quali, in molti casi, dobbiamo immaginare anche un percorso formativo di base. Il secondo, invece, è relativo ai percettori di Naspi, che sono 1,4 milioni. Ed essendo da poco usciti dal mercato del lavoro sono quelli, potenzialmente, più vicini al reinserimento".




Lo scrive, sui social, il Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli sottolineando che "le politiche attive, soprattutto in questo particolare momento storico, vanno viste in modo complessivo. Con un ragionamento che tenga conto di tutti questi aspetti, e che possa mettere in campo, grazie ai 5 miliardi del PNRR, gli strumenti giusti per la formazione di chi cerca lavoro e di chi il lavoro lo deve difendere. Almeno per un momento, sarebbe importante mettere da parte le posizioni ideologiche e lavorare, tutti insieme, per affinare quella rete di protezione sociale, che per troppo tempo è mancata al nostro Paese e che noi, con il Reddito e la Pensione di Cittadinanza, abbiamo introdotto".

Prosegue Castelli: "le misure di sostegno al reddito, e di lotta alla povertà, sono presenti, già da anni, praticamente in tutta Europa ed un paese civile, come l'Italia, non può certo pensare di lasciare nessuno dei suoi cittadini ai margini della società. Senza il Reddito, nel 2020, 3,7 milioni di persone sarebbero state sotto la soglia di povertà, con un impatto devastante durante la pandemia.
Lo strumento è altamente innovativo, ed oggi può fare da apripista ad una organica e strutturata riforma degli ammortizzatori sociali. Mettendolo così a sistema con tutte le altre misure di sostegno al reddito, che vanno necessariamente riorganizzate.

Non troviamo scuse per non affrontare i problemi reali. Per troppi anni questo Paese non è stato in grado di reinserire le persone nel mondo del lavoro, e la collaborazione tra i livelli istituzionali è spesso mancata. Ora va cambiata rotta".


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Il Messaggero