(Teleborsa) - L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) torna sui suoi passi, anche su sollecitazione degli Stati Uniti ed altri 13 partner, e chiede che sia aperta...
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La relazione della squadra di esperti, inviata a Wuhan a gennaio e febbraio, ha concluso che questa ipotesi sia la "meno probabile" rispetto ad altre, ad esempio la trasmissione animale-uomo, ma il numero uno dell'OMS ha ora annunciato che questa tesi "richiede ulteriori indagini" e si è detto "pronto a dispiegare" esperti specializzati in nuove missioni.
Tedros ha anche espresso preoccupazione per la difficoltà incontrate dagli ispettori inviati in Cina nell'accedere ai dati grezzi della pandemia. "Mi aspetto che i futuri studi collaborativi - ha precisato - includano una condivisione dei dati più tempestiva e completa".
A mettere in allerta l'OMS sono stati proprio gli Stati Uniti ed altri 13 Paesi alleati, che hanno espresso "preoccupazione" per l'esito dell'indagine ed hanno denunciato che la missione in Cina "non ha avuto accesso a dati e campioni completi e originali".
Anche l'UE è d'accordo sul fatto che "dovranno essere condotte ulteriori indagini" e "sarà necessario avere accesso a tutti i luoghi appropriati ed a tutti i dati disponibili".
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Il Messaggero