Juncker sotto pressione per il caso "Luxleaks". Ma il presidente si sente “cool”

Juncker sotto pressione per il caso "Luxleaks". Ma il presidente si sente “cool”
E' a capo della Commissione Europea da soli sette giorni ma deve già affrontare un caso potenzialmente devastante. Non poteva non avere ripercussioni su Jean - Claude Juncker...

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E' a capo della Commissione Europea da soli sette giorni ma deve già affrontare un caso potenzialmente devastante. Non poteva non avere ripercussioni su Jean - Claude Juncker lo scandalo sugli accordi segreti anti-tasse tra grandi società e il Lussemburgo , ormai ribattezzato dalla stampa “Luxleaks”. Del resto, Juncker è stato premier del Lussemburgo per 18 anni, il periodo in cui è stata firmata la maggior parte degli accordi.




Proprio ieri i Ministri delle Finanze europei si sono incontrati a Bruxelles. Tra i più contrariati i ministri di Germania, Francia e Olanda. Il tedesco Wolfgang Schaeuble ha dichiarato che il Lussemburgo dovrà fare “un gran lavoro” per rispettare gli standard internazionali. Il Ministro francese Michel Sapin ha detto che certi accordi “non sono tollerabili per nessun paese” mentre il collega olandese, Jeroen Dijsselbloem, che è anche Presidente dell'Eurogruppo ha promesso che Bruxelles, lavorerà per far sì che il Lussemburgo rispetti gli standard fiscali internazionali.



Ad ogni modo l'ex Primo ministro lussemburghese è molto tranquillo, quasi imperturbabile, sostengono voci di corridoio. Lo ha confermato il suo portavoce durante una lunga conferenza stampa spiegando che Juncker non si sente sotto pressione (”Se fosse un teenager direi che è cool”, le sue parole), aggiungendo che certi comportamenti del piccolo Granducato sono noti a Bruxelles, viste le indagini sul “tax ruling”. “Se il Lussemburgo dovrà correggere certi comportamenti, lo farà”, ha poi detto.

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Il Messaggero