Jobs act per i lavoratori autonomi, e piano nazionale anti-povertà

Jobs act per i lavoratori autonomi, e piano nazionale anti-povertà
Più tutele per i lavoratori autonomi, che avranno il loro 'jobs act'. E sostegno alle famiglie più in difficoltà con il piano nazionale contro la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Più tutele per i lavoratori autonomi, che avranno il loro 'jobs act'. E sostegno alle famiglie più in difficoltà con il piano nazionale contro la povertà. Il governo va avanti «con il potenziamento del sistema di welfare» che è tra i capisaldi del programma, come ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, e vara un disegno di legge e uno di delega che interesseranno da un lato il popolo delle partite Iva, con un occhio di riguardo ai più giovani, dall'altro 280mila famiglie con 550mila bimbi, che vivono sotto la soglia di povertà, in tutto circa un milione e 250mila persone.


Per sostenere il primo «strumento nazionale» di contrasto alla povertà, ha ricordato il ministro Giuliano Poletti, si sfrutteranno intanto le risorse già messe a bilancio con la legge di Stabilità (600 milioni per il 2016 che diventeranno 1 miliardo nel 2017). L'intervento è «basato sul principio dell'inclusione attiva, con un progetto personalizzato» e prevede «due binari: un sostegno al reddito e una presa in carico per far sì che la famiglia in condizione di povertà possa uscire da quella condizione». Dunque non se ne usufruirà «in maniera stabile e permanente». La platea interessata sarà comunque al momento solo una parte di quegli oltre 4 milioni di poveri registrati dall'Istat e sarà meglio definita con i decreti delegati. Un primo intervento dalla portata limitata, visto che, considerando la platea si tratterà di distribuire meno di 60 euro al mese a testa - ma un primo passo per garantire «un diritto», ha sottolineato Poletti. Con la delega si delineerà anche la revisione di assistenza e previdenza, senza toccare
però, ha assicurato il ministro, le prestazioni per i disabili.


Sul fronte del lavoro arriva invece il nuovo statuto dei lavori autonomi, che riguarderà, secondo la Cgia di Mestre, appena il 6% delle partite Iva (circa 200mila persone) e cioè i liberi professionisti che non dispongono di alcuna cassa previdenziale e sono iscritti alla gestione separata Inps. Con il ddl «vogliamo aumentare le tutele per questo lavoro nelle transazioni commerciali e fare in modo che gli autonomi non vengano colpiti da contratti capestro cui non si possono sottrarre» ha sottolineato sempre il ministro del Lavoro, spiegando che con le nuove misure si contrastano «clausole e condotte abusive». E verranno estese anche agli autonomi tutele essenziali a partire da gravidanza, maternità e malattia, mentre si rendono interamente deducibili le spese per la formazione. Ed è possibile che in sede di esame parlamentare possano arrivare anche altri interventi in materia fiscale. Sarà delineata poi la cornice dello 'smart working', il lavoro agile svolto in parte in ufficio in parte lontano dall'azienda. Non si tratterà però «di una nuova forma contrattuale, ma di una nuova modalità flessibile di rapporto di lavoro subordinato».


  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero