(Teleborsa) - "Si sono già persi tre anni per dotarsi di una governance che orienti le politiche allo sviluppo sostenibile. Il 2030 è dietro l'angolo e molti Target vanno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel rapporto si vede un'Italia in grave ritardo: "peggiorano povertà, disuguaglianze e qualità dell'ambiente.
L'Italia sta perdendo la sfida dello sviluppo sostenibile. E anche negli ambiti in cui si registrano miglioramenti, a meno di immediate azioni concrete e coordinate, sarà impossibile rispettare gli impegni presi dal nostro Paese il 25 settembre del 2015, all'Assemblea Generale dell'ONU, con la firma dell'Agenda 2030. Serve dunque un urgente cambio di passo.
In particolare, tra il 2010 e il 2016, l'Italia è peggiorata in cinque aree: povertà, condizione economica e occupazionale, disuguaglianze, condizioni delle città ed ecosistema terrestre. Per quattro la situazione è rimasta invariata: acqua e strutture igienicosanitarie, sistema energetico, condizione dei mari e qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide.
Segni di miglioramento si registrano, invece, per alimentazione e agricoltura sostenibile, salute, educazione, uguaglianza di genere, innovazione , modelli sostenibili di produzione e di consumo, lotta al cambiamento climatico, cooperazione internazionale". Questo è, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal Rapporto ASviS 2018.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero