Italia, Fitch: riduzione debito più difficile con tassi alti e shock energetico

Italia, Fitch: riduzione debito più difficile con tassi alti e shock energetico
(Teleborsa) - La politica fiscale del prossimo governo italiano dovrà adattarsi a tassi di interesse più elevati e alla crisi energetica se vorrà ridurre il debito pubblico,...

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(Teleborsa) - La politica fiscale del prossimo governo italiano dovrà adattarsi a tassi di interesse più elevati e alla crisi energetica se vorrà ridurre il debito pubblico, secondo un nuovo report dell'agenzia di rating Fitch. L'analisi suggerisce che se i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni rimangono vicini al 4%, saranno necessari saldi primari più elevati per mantenere il rapporto debito/PIL su un percorso discendente. Gli analisti non sono particolarmente preoccupati dalle azioni di un governo di centrodestra, che si trova oggi su posizioni meno euroscettiche del passato.


"Ciascuna partito sostiene tagli alle tasse e ci sono anche proposte per pensioni minime più elevate e nuove disposizioni per il prepensionamento - si legge nello studio - Queste proposte comporterebbero un certo allentamento fiscale e continuerebbero la strategia dell'amministrazione Draghi di dare priorità alla crescita e al consolidamento del backloading. Tuttavia, l'attuazione di tali politiche sarà complicata dalla crisi energetica e dall'aumento dei tassi di interesse. La legge di bilancio 2023 aiuterà a valutare la direzione della politica fiscale e probabilmente si concentrerà sulla protezione delle famiglie e delle imprese dallo shock energetico".

Fitch fa tre simulazioni. Supponendo l'assenza di una recessione nel 2023 e tassi al 4%, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe rimanere stabile intorno al 150%. Un secondo scenario, che incorpora una recessione del 2023 a causa dello shock energetico e uno scarso consolidamento, vede il rapporto debito/PIL salire al 157% entro il 2031. In un terzo scenario, in cui la riduzione del debito è prioritaria e in cui si ha un forte rimbalzo nel 2024, il rapporto debito/PIL diminuisce di 10 punti percentuali e raggiunge il 142% al 2031.


Ieri l'agenzia di rating ha tagliato le stime di crescita per 2022 a 3% e per il 2023 a -0,7%, con una riduzione di 2,6 punti percentuali rispetto alla precedente stima. La crescita si risolleverà nel 2024 con un rimbalzo pari a +2,6%. La valutazione sul paese è "BBB" con outlook stabile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero