Italia, continua a correre l'inflazione a novembre: ai massimi da 13 anni

Italia, continua a correre l'inflazione a novembre: ai massimi da 13 anni
(Teleborsa) - Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di novembre 2021 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi,...

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(Teleborsa) - Secondo le stime preliminari dell'Istat, nel mese di novembre 2021 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua. Le attese erano per una crescita congiunturale dello 0,1% (dopo il +0,7% del mese precedente) e un aumento tendenziale del 3,2% (dopo il +3% di ottobre). L'Istituto nazionale di statistica sottolinea che l'inflazione si è portata a un livello che non si registrava da settembre 2008 e continua a essere sostenuta soprattutto dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici.


L'ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell'inflazione è ancora una volta in larga parte dovuta ai prezzi dei Beni energetici (da +24,9% di ottobre a +30,7%) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0% a +24,3%), mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento (da +42,3% a +41,8%). Accelerano rispetto al mese di ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +1,0% a +1,7%) sia non lavorati (da +0,8% a +1,5%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,6%).

L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4% (a livelli che non si vedevano da marzo 2013). L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+7,9%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (+0,9%) e non lavorati (+1,4%). Diminuiscono, invece, per ragioni ascrivibili per lo più a fattori stagionali, i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,7%).

Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2% a +5,3%) sia quelli dei servizi (da +1,3% a +1,7%); il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e i prezzi dei beni rimane negativo (-3,6 punti percentuali), ampliandosi rispetto a quello registrato a ottobre (-2,9). Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +1,0% a +1,4%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +3,1% a +3,8%).


Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,8% su base mensile e del 4% su base annua. Le attese erano per una crescita congiunturale dello 0,1% (dopo il +0,9% del mese precedente) e un aumento tendenziale del 3,3% (dopo il +3,2% di ottobre). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero