(Teleborsa) - Oltre il 40% delle aziende italiane non ha rinunciato a fare investimenti per l'innovazione nel 2020, nonostante la pandemia. Anzi, per molte di esse la spinta...
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Il maggior numero di imprese ha investito in nuove linee di produzione (o nella sostituzione delle stesse: 13,7%), nella formazione del personale (13,3%), nella strumentazione informatica e delle telecomunicazioni (12%). Il 7,8% delle imprese ha destinato risorse alla ricerca ed allo sviluppo, il 7,1% ai mezzi di trasporto ed il 5,8% all'acquisto di nuovi immobili o al loro ampliamento.
A puntare sull'ICT sono state soprattutto le imprese di Bolzano, Lazio, Veneto, Liguria, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Sardegna, quelle che operano nei servizi di informazione e comunicazione (33,8%), le attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi di supporto (22%), l'istruzione, sanità e assistenza sociale (18,9%) ed il commercio, trasporto e magazzinaggio (13,1%).
Le quote più consistenti di imprese che hanno investito in ricerca e sviluppo nel 2020 si trovano in Campania (9,2%), Lombardia (9%), Emilia Romagna (9%), Veneto (8,7%) e Piemonte (8,2%). Anche in questo caso sono i servizi di informazione e comunicazione (21,6%) a mostrare la quota più elevata di imprese che ha investito in R&S, seguiti dall'industria manifatturiera (14,1%) e dalle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi di supporto (12,8%). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero