Ita, la guida a Lufthansa. Ma lo Stato resterà al 65%. Pronta l'offerta vincolante dei tedeschi: 250-300 milioni

Sulle scelte strategiche sarà il governo ad avere l’ultima parola. Vertici confermati

Ita, la guida a Lufthansa. Ma lo Stato resterà al 65%. Pronta l'offerta vincolante dei tedeschi: 250-300 milioni
Sarà la prima privatizzazione del governo Meloni. Con l’ingresso di Lufthansa nel capitale di Ita Airways. Allo Stato, almeno in una prima fase, resterà una...

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Sarà la prima privatizzazione del governo Meloni. Con l’ingresso di Lufthansa nel capitale di Ita Airways. Allo Stato, almeno in una prima fase, resterà una quota rilevante, tra il 60 e il 65%, mentre i patti parasociali assicureranno al governo l’ultima parola sulle scelte strategiche, come previsto dal Dpcm varato poco prima di Natale. Il colosso tedesco, che avrà la guida operativa, dovrebbe mettere sul tavolo tra i 250 e i 300 milioni per una quota tra il 35 e il 40% della compagnia tricolore, facendo partire la nuova alleanza. Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, avvenuta martedì sera, non ci sono più ostacoli tecnici da superare. 


Non è ancora chiaro se da Francoforte sia già partita la mail con i dettagli dell’offerta vincolante, ma al Tesoro hanno un quadro ben chiaro sul da farsi per chiudere il dossier. L’operazione dovrebbe essere finalizzata entro la prima metà di gennaio. Poi saranno necessari il via libera a livello Ue e dell’Antitrust.

Formalmente il nuovo decreto sulla privatizzazione consente a tutti i soggetti ammessi in data room di partecipare, ma Air France-Klm si è chiamata fuori da tempo, così come l’alleato Delta, per cui in campo non resta che Lufthansa. 

 

 

I TEMPI

L’ingresso nel capitale della compagnia aerea italiana avverrà con un aumento di capitale riservato. Prima con una quota di minoranza, poi attraverso una crescita graduale secondo un percorso ben definito, un sentiero in grado di garantire i livelli occupazionali, lo sviluppo del network internazionale, la valorizzazione di Fiumicino e del made in Italy. Per questo motivo gli attuali vertici saranno probabilmente confermati e questo anche alla luce dell’ottimo lavoro svolto fino ad ora. Ita, nata dalla ceneri di Alitalia il 15 ottobre 2021, è di fatto una società snella e ben gestita: handling e manutenzione sono stati ceduti, i contratti di lavoro sono tra i più bassi del mercato, la flotta ridotta a 69 aerei.

La newco guidata da Fabio Lazzerini nel suo primo anno di vita ha trasportato 9 milioni di passeggeri e si è attestata ai vertici mondiali per l’indice di regolarità al 99,9%, e quello di puntualità. Nonostante il balzo del kerosene e gli strascichi del Covid ha tenuto testa ai concorrenti. Partita con una forza lavoro di 2.800 dipendenti, saliti poi a 3.600, nel 2023 assumerà altri 1.200 addetti tra piloti e assistenti di volo. Ita ha chiuso il periodo 15 ottobre - 31 dicembre 2021 con un rosso di 149 milioni e i primi sei mesi del 2022 con una perdita di 272 milioni di cui 94 milioni per effetto dell’aumento del carburante. Quest’anno entreranno in funzione 39 aeromobili di nuova generazione di cui 9 wide body (A330-900) e 30 narrow body (corpo stretto).

 

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L’ampliamento della flotta, che ha già avuto l’ok dei tedeschi, porterà Ita ad essere nel 2026 la compagnia più green d’Europa, ma «già a fine 2023 - ha spiegato Lazzerini - la flotta sarà al 50% di nuova generazione». Per quanto riguarda le rotte, il vettore italiano vola verso 51 destinazioni, di cui 9 intercontinentali, 22 internazionali e 20 nazionali. In estate lancerà voli per Washington e San Francisco e da novembre per Rio de Janeiro. Tra le destinazioni intercontinentali servite ci sono New York, Buenos Aires, San Paolo, Los Angeles, Tokyo, Nuova Delhi e le Maldive. Ora con l’arrivo di Lufthansa il network crescerà rapidamente.

 

 

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Il Messaggero