Istat, va a gonfie vele il commercio con l'estero nel mese di febbraio

Istat, va a gonfie vele il commercio con l'estero nel mese di febbraio
(Teleborsa) - Positivi a febbraio i flussi commerciali con l'estero. Si stima che il surplus commerciale aumenti di 169 milioni di euro, passando da +3.098 milioni a febbraio 2018...

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(Teleborsa) - Positivi a febbraio i flussi commerciali con l'estero. Si stima che il surplus commerciale aumenti di 169 milioni di euro, passando da +3.098 milioni a febbraio 2018 a +3.268 milioni a febbraio 2019. Lo rileva l'Istat sottolineando che nei primi due mesi dell'anno l'avanzo commerciale raggiunge +3.593 milioni (+10.420 milioni al netto dei prodotti energetici). Battute le attese del mercato che erano per un surplus di 2.620 milioni di euro. A gennaio 2019 si era registrato un avanzo di 322 milioni d euro.


A febbraio 2019 si stima una flessione congiunturale per le esportazioni (-1,1%), mentre le importazioni risultano stazionarie. La diminuzione congiunturale dell'export è marcata verso i mercati extra Ue (-2,3%), mentre quella verso l'area Ue è solo lievemente negativa (-0,2%).

Su base annua l'aumento dell'export è pari a +3,4% e coinvolge sia l'area extra Ue (+6,0%) sia, in misura più contenuta, i paesi Ue (+1,6%). Analogamente la crescita dell'import (+3,3%) è determinata prevalentemente dall'incremento degli acquisti dai paesi extra Ue (+5,6%).

Tra i settori che contribuiscono in misura più rilevante alla crescita tendenziale dell'export nel mese di febbraio, si segnalano mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+20,1%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+9,7%), articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+12,2%) e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+8,9%). In diminuzione, su base annua, le esportazioni di prodotti petroliferi raffinati (-27,9%) e di autoveicoli (-5,4%).

Su base annua, i paesi che contribuiscono maggiormente all'incremento delle esportazioni sono Stati Uniti (+20,6%), Regno Unito (+19,6%), Svizzera (+16,5%), Germania (+3,1%) e Giappone (+20,2%). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero