(Teleborsa) - Torna a calare il morale di famiglie e imprese. "I livelli degli indici di fiducia non appaiono coerenti con una significativa espansione, ma semmai con una...
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In effetti, il dato incoraggiante sul PIL a inizio anno (peraltro rivisto al ribasso in seconda battuta, da +0,2% a +0,1% t/t) appare più positivo rispetto alle indicazioni delle survey, e potrebbe essere dovuto a fattori transitori (di calendario e metereologici), che sembrano aver in qualche modo "spostato crescita" dal secondo al primo trimestre 2019 (il PIL nei mesi primaverili potrebbe essere tornato a calare). Al di là della variabilità su base trimestrale, probabilmente come detto dovuta a fattori una tantum, il trend resta quello di un'attività economica sostanzialmente stagnante.
Insomma, i rischi sullo scenario di crescita restano al ribasso, non solo per il 2019 ma anche per il 2020 (abbiamo recentemente
rivisto al ribasso la nostra stima sul PIL per l'anno prossimo, da 0,7% a 0,5%). L'incertezza viene da una possibile escalation
della guerra commerciale, ma soprattutto dall'evoluzione del quadro politico e fiscale domestico (è possibile che si arrivi a un accordo per evitare l'apertura immediata di una procedura d'infrazione europea, ma i rischi potrebbero essere solo rimandati alla prossima sessione di bilancio).
(Foto: © Roman Babakin/123RF) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero