Nel mese di gennaio, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% rispetto al...
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Si tratta in particolare della netta accelerazione della crescita tendenziale dei Beni energetici non regolamentati (+9,0%, da +2,4% del mese precedente) e degli Alimentari non lavorati (+5,3%, era +1,8% a dicembre), cui si aggiunge il ridimensionamento della flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,8%, da -5,8%). A gennaio, infatti, l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e alimentari freschi, rallenta, seppur di poco, portandosi a +0,5%, da +0,6% del mese precedente; al netto dei soli Beni energetici, invece, si porta a +0,8% (da +0,7% di dicembre). Su base annua la crescita dei prezzi dei beni accelera in misura significativa (+1,2%, da +0,1% di dicembre) mentre quella dei servizi rallenta (+0,7%, da +0,9% del mese precedente).
Di conseguenza, rispetto a dicembre, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo dopo 46 mesi portandosi a meno 0,5 punti percentuali. L'inflazione acquisita per il 2017 risulta pari a +0,7%. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dell'1,1% su base mensile e dell'1,9% su base annua (era +0,6% a dicembre). Il carrello della spesa, ovvero i prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, aumenta dello 0,9% in termini congiunturali e registra una crescita su base annua del 2,2%, dall'1% del mese precedente.
Risalgono i prezzi al consumo in Italia. A spingere l'inflazione di gennaio l'effetto maltempo che ha portato a un aumento record del 20,4% dei prezzi dei vegetali freschi e del 7,3% della frutta. Dati che si confrontano con lo stesso mese dello scorso. Il gelo e la neve infatti hanno decimato le coltivazioni agricole. Questa l'analisi della Coldiretti in merito ai dati definitivi sull'inflazione Istat. Il valore tendenziale raggiunto a gennaio dell'1%, infatti è al top da tre anni e mezzo (agosto 2013).
L'aumento dei prezzi ortofrutticoli a gennaio è consistente pure rispetto a dicembre con un rincaro del 14,6% anche se – sottolinea la Coldiretti - nel mese di febbraio si sta registrando un rapido ritorno alla normalità nei mercati. Con l'andamento dell'inflazione a gennaio sono stati stravolti i consumi alimentari degli italiani con un balzo negli acquisti del 14% di carne bovina, del 10% di salumi e dell'8% di carne di maiale. Ma ad aumentare è anche la presenza nel carrello dei prodotti a lunga conservazione come i surgelati, dal +14% per i vegetali a +11% per il pesce. In salita pure i preparati per dolci (+30%), purè (+13%), brodi (6%) e legumi secchi (4%). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero