Istat, 2021 anno di ripresa grazie a consumi famiglie e investimenti imprese

Istat, 2021 anno di ripresa grazie a consumi famiglie e investimenti imprese
(Teleborsa) - Il 2021 è stato un anno di forte ripresa dell'economia italiana, con un valore aggiunto che ha segnato una crescita del 6,2% rispetto all'anno precedente, quando si...

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(Teleborsa) - Il 2021 è stato un anno di forte ripresa dell'economia italiana, con un valore aggiunto che ha segnato una crescita del 6,2% rispetto all'anno precedente, quando si era avuta una brusca caduta dell'attività economica (-7%). L'espansione dell'attività produttiva e il ritorno delle retribuzioni ai livelli del 2019 hanno generato una crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici del 3,8% (+42,5 miliardi di euro), dopo che nel 2020 si era avuta una contrazione del 2,7% (-30,6 miliardi).


Il potere d'acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali, pur aumentando del 2,1% su base annua, non si è ancora riportato sui livelli pre-crisi.

La dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+7%, +66,5 miliardi di euro), rispetto al reddito disponibile, ha sostento la crescita dell'economia ed ha generato una diminuzione della quota di reddito destinata al risparmio, che è passata dal 15,6% del 2020 al 13,1% del 2021, ma comunque al di sopra di quanto riscontrato nel periodo antecedente la crisi, quando oscillava fra l'8% e il 9%.

Il valore aggiunto delle società non finanziarie, che nel 2020 si era ridotto del 9,6% (-81,3 miliardi di euro rispetto al 2019), ha segnato nel 2021 una decisa risalita, crescendo dell'8,9% (+67,7 miliardi).

Gli investimenti fissi lordi delle società non finanziarie, dopo il crollo registrato nel 2020 (-11,2%, -20,5 miliardi di euro), hanno registrato nel corso del 2021 un incremento del 17% (+27,6 miliardi), portandosi 7 miliardi sopra il livello pre-crisi. La dinamica degli investimenti, più sostenuta di quella del valore aggiunto, ha indotto un aumento del tasso di investimento, che è salito dal 21,3% del 2020 al 22,8%, il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008. L'aumento degli investimenti è stato trainato dall'acquisto di macchinari e attrezzature (+12,2 miliardi di euro, +21,3% rispetto al 2020) e mezzi di trasporto (+1,9 miliardi, +11,4%), nonché dalle spese relative all'acquisizione e/o manutenzione di immobili residenziali e non residenziali (+6,5 miliardi, +30,4%).


La risalita delle entrate fiscali e contributive, nonostante il permanere di misure di sostegno al reddito delle famiglie e all'attività produttiva, ha determinato una sensibile riduzione dell'indebitamento delle amministrazioni pubbliche, risultato pari a -128,3 miliardi di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero