Iren, utile 2020 stabile a 235 milioni. Dividendo da 0,095 euro

Iren, utile 2020 stabile a 235 milioni. Dividendo da 0,095 euro
(Teleborsa) - Il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il bilancio 2020, chiuso con ricavi in calo del 12,8% 3.725 milioni di euro, principalmente per l'impatto del...

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(Teleborsa) - Il consiglio di amministrazione di Iren ha approvato il bilancio 2020, chiuso con ricavi in calo del 12,8% 3.725 milioni di euro, principalmente per l'impatto del Covid-19, i prezzi delle commodity e il clima mite. L'EBITDA è stata il leggero aumento a 927 milioni di euro, mentre l'utile netto di gruppo attribuibile agli azionisti è rimasto pressoché stabile a 235 milioni di euro.


L'indebitamento finanziario netto è stato di 2.948 milioni di euro (+8,9% rispetto a 2.706 milioni di euro al 31 dicembre 2019). Gli investimenti sono aumentati del 31% a 685 milioni, principalmente per lo sviluppo della nuova linea termoelettrica a ciclo combinato e degli impianti di trattamento rifiuti. Il CdA di Iren ha proposto la distribuzione di un dividendo da 0,095 euro per azione, in aumento del 2,7% rispetto allo scorso anno.


"Nel 2020 l'azienda ha ulteriormente ampliato i territori in cui opera, assumendo a tutti gli effetti un respiro nazionale sia in termini di presenza industriale che commerciale - ha commentato Massimiliano Bianco, amministratore delegato del gruppo - Inoltre, la forte spinta sugli investimenti, pari a 685 milioni di euro, consente di confermare il raggiungimento degli obiettivi strategici declinati nell'ultimo piano industriale e di proporci con un ruolo da protagonista nel programma di ripresa economica post pandemia che coinvolgerà il Paese".

Le prospettive di crescita per il 2021 tengono conto del perdurare dell'emergenza Covid-19. Con l'ipotesi di risoluzione dell'emergenza sanitaria nella seconda parte dell'anno, Iren stima un effetto negativo sull'EBITDA non superiore a 10 milioni di euro, ulteriori accantonamenti a fondo svalutazione crediti non superiori a 10 milioni ed il parziale riassorbimento, pari a 40 milioni, dell'effetto negativo sul capitale circolante netto registrato nel 2020.

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Il Messaggero