Lunga vita a oro e argento, rischi e opportunità

Lunga vita a oro e argento, rischi e opportunità
La corsa dei tassi non è ancora finita. Anzi. Ma il mercato vede più vicino il picco. Ascolta: Italia senza figli, servono più lavoro (di...

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La corsa dei tassi non è ancora finita. Anzi. Ma il mercato vede più vicino il picco.

Ecco perché da Schroders a Ubp guardano alle prospettive dei metalli preziosi. Prevediamo che l’oro salirà intorno ai 2.000 dollari per oncia (dai 1.916 dollari attuali) entro la fine dell’anno mentre l’argento a circa 26 dollari l’oncia (oggi intorno a 22,9), dice Peter Kinsella, global head forex strategy di Ubp. «La nostra previsione di prezzi leggermente più alti riflette diversi fattori. In primo luogo, i tassi d’interesse reali prospettici hanno probabilmente raggiunto il picco e ciò significa che il loro calo nei prossimi trimestri offrirà una spinta sia all’oro che all’argento». In secondo luogo, è da mettere in conto una modesta debolezza del dollaro per il resto dell’anno, il che favorisce un contesto costruttivo per entrambi i metalli. Inoltre, aggiunge l’analista, «gli investitori restano sotto investiti rispetto agli anni precedenti, il che comporta alcuni rischi di rialzo nel momento in cui gli investitori torneranno ad allocazioni più tradizionali». Dato il beta di lungo periodo, quindi il profilo di rischio dell’argento rispetto all’oro a cui è fortemente correlato, il metallo meno nobile recupererà terreno in caso di rialzi più ampi. Del resto, le banche centrali continuano ad aumentare le loro disponibilità di oro, e questo dovrebbe continuare nel resto dell’anno grazie alla diversificazione delle loro riserve. In conclusione, dicono da Upb, il contesto macroeconomico è ancora costruttivo per i metalli preziosi, date le pressioni inflazionistiche e gli elevati livelli di incertezza geopolitica. Più cauti gli esperti di Schroders. «Se si pensa di essere sulla strada di un ritorno a un regime di politica monetaria normalizzato», spiega James Luke, «si può anche evitare di pensare all’oro. Se si è invece leggermente più scettici, e noi lo siamo, allora l’oro ha sicuramente un posto nei nostri pensieri, così come hanno le materie prime in generale». Dunque, l’oro continuerà a brillare nel corso dell’anno: «I prezzi dovrebbero rimanere elevati per il resto del 2023, e crediamo anche che sia altamente probabile che l’oro tocchi nuovi massimi storici», aggiunge Luke. E ciò potrebbe avere implicazioni significative per le azioni aurifere, che vengono valutate utilizzando un prezzo a lungo termine inferiore, di solito intorno a 1.650-1.700 dollari l’oncia. Con il mercato sempre più convinto che i prezzi dell’oro possano restare elevati a lungo, le azioni hanno un ampio margine di rivalutazione.

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Il Messaggero