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Insonnia e sindrome da burnout, molte lavoratrici e lavoratori ricorrono all’utilizzo di integratori per mantenere alti i livelli di benessere psicofisico sempre più precari
Secondo le ultime rilevazioni dell’Associazione Italiana per la Medicina del Sonno (AIMS), effettuate quest’anno, gli italiani che manifestano disturbi del sonno sono 12 milioni, circa 1 adulto su 4 soffre di insonnia cronica o transitoria. Si può parlare di insonnia quando il disturbo si verifica almeno tre volte a settimana per un periodo di almeno 3 mesi. I sintomi principali sono: difficoltà ad addormentarsi, frequenti e prolungati risvegli notturni, risveglio precoce al mattino e difficoltà a riaddormentarsi. Questa alterazione del sonno non è da sottovalutare, poiché può compromettere le normali abitudini di vita causando un senso di malessere generale, maggiore affaticabilità e irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione, mal di testa, sintomi gastrointestinali, formicolii e stati tensivi.
L’insonnia è inoltre uno dei sintomi principali del burnout, lo stress cronico infatti interferisce con il complicato sistema neurologico e ormonale che regola il sonno. È un circolo vizioso, perché non dormire mette questo sistema ancora più fuori controllo.
Da anni impegnata nella ricerca sulle sostanze in grado di attivare le sirtuine, le molecole della longevità note per il loro effetto antinfiammatorio e antiossidante, SIRTLIFE è l’azienda statunitense i cui prodotti naturali possiedono comprovate proprietà reverse-aging e di prevenzione, dedicate all’estensione della durata della vita sana e al benessere dell’organismo di qualsiasi fascia d’età, provvisti dell’autorizzazione del Ministero della Salute.
Si tratta di una classe di proteine naturalmente presenti nel nostro organismo che regolano importanti vie metaboliche e sono coinvolte, tra l’altro, nell’invecchiamento e nello stress. Di riflesso hanno effetti benefici anche contro l’insonnia e sono particolarmente utilizzate durante i periodi di intenso lavoro da molti lavoratori e lavoratrici, particolarmente indicate per coloro che hanno un contatto costante con le persone e le loro esigenze, e che devono essere sempre a disposizione per ogni evenienza. Dunque le professioni sanitarie, ma anche gli avvocati, chi lavora alle poste, in segreteria, chi fa il centralinista o il manager, categorie tra le i più colpite dal burnout.
L'articolo Insonnia, stress cronico e rischio burnout. 12mln di italiani non dormono proviene da WeWelfare.
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