Inflazione, l'Istat rivede le stime al ribasso

Inflazione, l'Istat rivede le stime al ribasso
(Teleborsa) - Nel mese di novembre 2018, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è atteso in calo dello 0,2% rispetto al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Nel mese di novembre 2018, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è atteso in calo dello 0,2% rispetto al mese precedente (-0,1% la stima preliminare) ed in aumento dell'1,6% su base annua (stabile rispetto al mese di ottobre). La stima preliminare rilasciata a fine novembre era +1,7%.


E' quanto prevede l'Istat che spiega come la stabilità dell'inflazione sia dovuta a "dinamiche contrapposte" che si compensano: da una parte le lievi accelerazioni dei prezzi di alcune tipologie di prodotto (tra cui Beni alimentari lavorati da +1% di ottobre a +1,1%, Beni alimentari non lavorati da +0,8% a +1,1%, Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona da +1% a +1,1%, Servizi relativi ai trasporti da +1,8% a +2%), dall'altra il rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +9,5% a +7,8%), la cui crescita rimane però molto ampia e, insieme a quella dei regolamentati (stabili a +10,7%), contribuisce per circa la metà dell'ampiezza al tasso di inflazione e l'accentuarsi della flessione dei Beni durevoli (da -1,4% a -1,9%).

Alla luce di questo quadro l'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è pari a +0,7% (stabile rispetto a ottobre) e quella al netto dei soli beni energetici è in lieve decelerazione da +0,8% a +0,7%.

La diminuzione su base congiunturale dell'indice generale dei prezzi al consumo è dovuta per lo più al calo dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9%), imputabile prevalentemente a fattori stagionali, solo in parte compensato dall'aumento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,1%).

L'inflazione decelera lievemente per i beni (da +1,8% a +1,7%), così come lievemente accelera per i servizi (da +1,3% a +1,4%); rispetto al mese di ottobre il differenziale inflazionistico tra servizi e beni rimane negativo, ma più contenuto (da -0,5 punti percentuali a -0,3).

L'inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l'indice generale e +0,6% per la componente di fondo.

Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passa da +0,7% di ottobre a +0,9%, mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto decelerano da +2% a +1,9%: la crescita dei prezzi dei primi e dei secondi rimane rispettivamente al di sotto e al di sopra dell'inflazione generale.

L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dell'1,6% su base annua (in decelerazione da +1,7% di ottobre). La stima preliminare era +1,7%.


L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un calo dello 0,2% su base mensile e cresce dell'1,4% rispetto a novembre 2017. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero