L'Italia si conferma in deflazione. A settembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La stabilità della flessione su base annua dell'indice generale, stima l'Istat, è principalmente dovuta al fatto che l'accentuarsi della riduzione tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (-2,8%, da -1,2% di agosto) è bilanciata dalla riduzione dell'ampiezza del calo dei prezzi degli alimentari non lavorati (-0,9%, da -1,8% del mese precedente); le altre tipologie di prodotto confermano sostanzialmente gli andamenti tendenziali di agosto.
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondò è stabile a +0,5%; al netto dei soli beni energetici, scende a +0,3% (da +0,4% di agosto). Il ribasso mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente al sensibile calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-4,8%) - su cui incidono fattori di natura stagionale - e, in misura più contenuta, alla diminuzione congiunturale dei prezzi degli Energetici non regolamentati (-0,6%).
Cnel: potere d'acquisto indietro di quasi un decennio Il potere d'acquisto dei salari «ha registrato un andamento abbastanza peculiare, con un significativo incremento nelle prime fasi della crisi e una caduta altrettanto marcata negli anni successivi, che ne ha riportato il valore sul livello della metà degli anni duemila», rileva il Cnel nel Rapporto sul mercato del lavoro. Si è quindi tornati indietro di quasi un decennio. Guardando all'intera «massa salariale» il Cnel stima una perdita complessiva del 6,7% tra il 2009 e il 2013.
È l'effetto combinato, precisa il Cnel, dell'andamento «cedente dei salari reali» sommato a un'occupazione in caduta.
Il Messaggero