(Teleborsa) - Tornano a crescere gli infortuni sul lavoro con la ripresa economica. Lo conferma l'ultimo rapporto dell'INAIL relativo al primo semestre dell'anno. Le denunce di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il confronto tra i primi semestri del 2020 e del 2021 - avverte l'INAIL - richiede molta prudenza ed è da ritenersi poco significativo a causa della pandemia che nel 2020 ha provocato, soprattutto per gli infortuni mortali, una manifesta "tardività" nella denuncia, anomala ma rilevantissima, anche per effetto del contagio da Covid-19.
I dati evidenziano nei primi sei mesi del 2021 un aumento del 17,9% degli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, e un incremento del 7,8% di quelli avvenuti in occasione di lavoro.
Dall'analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce soltanto nel Nord-Ovest (-5,5%), al contrario delle Isole (+19%), del Sud (+17,0%), del Centro (+17,0%) e del Nord-Est (+15,6%).
Aumentano le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 28.855 (+41,9%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio e di un aumento del 114% in quello di marzo-giugno, nel confronto tra i due anni.
"Le patologie denunciate - si sottolinea - tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia con denunce in costante decremento nel confronto con gli anni precedenti. I vari stop e ripartenze alle attività produttive hanno, infatti, ridotto nel 2020 l'esposizione al rischio di contrarre malattie professionali. Allo stesso tempo lo stato di emergenza, le limitazioni alla circolazione e gli accessi controllati a strutture sanitarie di vario genere hanno disincentivato e reso più difficoltoso al lavoratore la presentazione di eventuali denunce di malattia durante tutto l'anno, rimandandola al 2021".
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero