Recuperare l'Ici non pagata dalla Chiesa tra il 2006 e il 2011 e far pagare l'Imu agli immobili ecclesiastici usati commercialmente con l'obiettivo...
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Secondo Lannutti, il ddl permetterebbe di «evitare gli aumenti della cedolare secca, della tassa sulle transazioni immobiliari, dei bolli sugli atti giudiziari, del biodiesel e della plastic tax».
La norma, in particolare, prevede che tutte le associazioni o società legate alla religione cattolica o congregazioni «il cui giro d'affari è pari o superiore ai 100mila euro annui sono tenute a farsi convalidare i propri bilancio da un certificatore esterno» che, in caso di bilancio non veritiero, può essere «condannato ad un periodo di detenzione dai 3 ai 5 anni».
Immediata la risposta della Chiesa per cui il tema dell'Ici e dell'Imu «torna come una minestra riscaldata che non è più buona», come ha commentato all'agenzia Ansa mons. Giancarlo Bregantini. «È stato più volte ribadito di avere uno sguardo ampio che tenga conto che questi immobili sono di sostegno ad una pastorale che è al servizio della gente e quindi sarebbe un penalizzare chi apre le strade per iniziative di bene», ha aggiunto mons Bregantini, ricordando che «la manovra non affronta le vere emergenze come la denatalità e il contrasto al gioco d'azzardo».
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Il Messaggero