Huawei, vendite all'estero di smartphone crollano del 40%

Huawei, vendite all'estero di smartphone crollano del 40%
Huawei, diventata nel primo trimestre il secondo player mondiale degli smartphone superando Apple, deve rivedere le ambizioni sulla leadership mondiale a spese di...

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Huawei, diventata nel primo trimestre il secondo player mondiale degli smartphone superando Apple, deve rivedere le ambizioni sulla leadership mondiale a spese di Samsung, a causa dell'iscrizione del colosso cinese nella «lista nera» del commercio Usa. Infatti, le vendite di smartphone all'estero sono crollate del 40%, ha confermato il fondatore e numero Ren Zhengfei, in merito alle indiscrezioni circolate.


«Nei prossimi due anni il fatturato calerà di 30 miliardi di dollari», ha etto Zhengfei che, durante una tavola rotonda svoltasi presso il quartier generale di Shenzhen.

Nonostante nel prossimo biennio i conti del colosso cinese delle telecomunicazioni risentiranno pesantemente dello scontro commerciale con gli Stati Uniti, dalla società – che nel 2018 ha realizzato ricavi per 721,2 miliardi di yuan (circa 95,3 miliardi di euro) – fanno sapere che sono pronti a reagire alle pressioni Usa che mirano a isolarli a livello internazionale. «Nel 2021, ritroveremo la nostra vitalità e continueremo a fornire servizi alla società umana», ha assicurato Ren.

Il numero uno di Huawei ha, tuttavia, ammesso che non si sarebbe mai aspettato una così forte determinazione degli Usa contro la sua Compagnia. «Penso che entrambe le parti soffriranno per la situazione e nessuno alla fine vincerà», ha affermato Ren.

Sull'impatto del bando imposto da Donald Trump alle aziende Usa, che entrerà ufficialmente in vigore mercoledì 19 agosto, Huawei, fino a oggi, ha sempre cercato di minimizzare. «I nostri livelli di produzione globale sono nella norma e non hanno subito significanti variazioni», aveva affermato, solo dieci giorni fa, un portavoce del colosso cinese. Ma erano già circolate indiscrezioni secondo le quali Huawei aveva già abbassato di circa il 20-30% le proprie previsioni di vendita per la seconda metà del 2019 e tagliato o cancellato un ingente quantitativo di ordini ai suoi principali fornitori di componenti.

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Il Messaggero