Green Pass, per i viaggi a Bruxelles si ragiona su un approccio individuale: stop alle mappe

Green Pass, per i viaggi a Bruxelles si ragiona su un approccio individuale: stop alle mappe
(Teleborsa) - Via la mappa del contagio e Green Pass come unico requisito per spostarsi all'interno dell'Unione per tutti i cittadini Ue. A Bruxelles si prepara la strada per una...

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(Teleborsa) - Via la mappa del contagio e Green Pass come unico requisito per spostarsi all'interno dell'Unione per tutti i cittadini Ue. A Bruxelles si prepara la strada per una semplificazione delle misure restrittive per contenere i contagi Covid all'interno dell'Europa: fino ad oggi infatti oltre al possesso del Green Pass a determinare lo status del viaggiatore europeo era la cosiddetta mappa del contagio con le aree più colpite dal Coronavirus che determinavano determinate restrizioni e quarantene. Ora l'Ue valuta una soluzione – espressa attraverso una "raccomandazione" – centrata sull'approccio individuale, ovvero conterà lo status personale del cittadino – con vaccinazione completa, guarito dal Covid oppure dotato di tampone – e non l'area di provenienza.


Ci sarebbe l'accordo dei 27 ambasciatori presso l'Ue con una bozza, anticipata dal quotidiano spagnolo El Pais, che approderà al Consiglio affari generali di martedì prossimo. In linea di principio, dunque, secondo la raccomandazione proposta, le persone con vaccinazione completa, guarite dalla malattia o in possesso di un test al Covid negativo, non potranno essere costrette a nuovi test o quarantene, indipendentemente dalla situazione epidemiologica del loro Paese (o area) di origine.


La mappa d'incidenza cumulativa dei casi bisettimanali, preparata dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc), e che finora determinava le regole di movimento in ogni regione, continuerà ad essere aggiornata settimanalmente, ma avrà un carattere "puramente informativo". Le nuove indicazioni confermano comunque che la validità del Green Pass ottenuto grazie al ciclo vaccinale resta di "nove mesi", così come già stabilito dalla Commissione. Restano immutati anche i 180 giorni di libera uscita garantiti dal certificato di guarigione. Cambiamenti in vista, invece, per quanto riguarda i tamponi: il risultato dei molecolari PCR resterà valido per 72 ore ma quello dei test antigenici sarà dimezzato, da 48 ore a sole 24 ore. L'ultima parola spetterà comunque ai Governi nazionali che potranno decidere se seguire o meno le nuove raccomandazioni.

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Il Messaggero