OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Un open day dedicato ai giovani che intendono affacciarsi nel mondo delle biotecnologie. E’ così che può essere riassunta la giornata tenutasi a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione in occasione di “Meet The Future”, l’ultimo appuntamento della Biotech Week 2023 promosso da Federchimica Assobiotec. Ben venti le aziende del comparto presenti con i loro desk per rispondere alle curiosità degli oltre 600 studenti che hanno occupato il foyer tra giochi, laboratori, quiz interattivi e gruppi di incontro. Ad aprire la plenaria il Presidente di Assobiotec, Fabrizio Greco, che ha spiegato come alcuni dei prodotti sviluppati grazie alle biotecnologie si trovano ogni giorno sulla nostra tavola: formaggi, pane e yogurt. Ma al centro del dibattito poche pietanze e tante innovazioni, quelle portate avanti negli ultimi decenni soprattutto in ambito salute tra cui i vaccini (in primis quelli contro il Covid) e le terapie farmacologiche come le insuline, gli emoderivati e gli ormoni. E se il settore health, che occupa circa il 75% degli utilizzi delle biotecnologie, è ai primi posti, altri comparti si stanno facendo largo tra cui il mondo dell’agricoltura, dove grazie al biotech oggi siamo in grado di avere delle colture resistenti alla siccità. Insomma, stiamo parlando di un settore destinato a triplicare entro il 2028 e con esso anche le opportunità lavorative per le nuove generazioni. In termini numerici il mercato del biotech passerà da 485 a 1.447 miliardi di euro. Molti paesi, come Stati Uniti e Cina, hanno dichiarato questo comparto trainante, non solo per l’economia ma anche per la sicurezza nazionale, inserendolo in appositi programmi di rilancio e di investimento. E così anche l’Europa ha deciso di rispondere a questa sfida, varando a giugno lo STEP (Strategic Technologies for Europe Platform). Un’occasione che è stata colta al volo da Francia e Germania ma che non ha lasciato indifferente l’Italia, tanto che a maggio di quest’anno il ministro delle Imprese e del made in Italy, Aldofo Urso, ha parlato di un piano nazionale per le biotecnologie che sarà pronto a metà 2024. Un tema che - come sottolineato sempre da Urso nel videomessaggio inviato in occasione del “Meet The Future” - rappresenta “una parte essenziale della strategia della nuova politica industriale che il Governo ha inaugurato sin dall’inizio della legislatura”. Un contributo sia per ribadire come “in questo primo anno di Governo, le biotech hanno trovato spazio nei tavoli settoriali della farmaceutica e in quello del biomedicale in considerazione della valenza orizzontale del comparto”, sia per ricordare che il Dicastero da lui guidato terrà conto anche di “alcune proposte pervenute da Assobiotec per lo sviluppo del settore e che sono all’esame degli uffici tecnici anche in vista della prossima Legge di Bilancio”.
Un obiettivo che fa ben sperare e che se fosse raggiunto potrebbe contribuire a generare quella attrattività e competitività necessaria a dare una spinta decisiva al comparto per il quale - secondo Greco - “è necessario creare un ecosistema abile a trasformare idee innovative in soluzioni; idee che devono arrivare dai giovani che sviluppano competenze adeguate”.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero