Il finanziamento? Garantito dalla grappa

Il presidente della distilleria Roberto Castagner e la figlia Giulia, responsabile commerciale
In passato era già avvenuto con forme di Parmigiano, prosciutti e con l'Amarone. Ora, per la prima volta, a essere accettata in banca come garanzia è...

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In passato era già avvenuto con forme di Parmigiano, prosciutti e con l'Amarone. Ora, per la prima volta, a essere accettata in banca come garanzia è un'altra specialità del made in Italy: la grappa. Un milione di bottiglie per un finanziamento bancario di 2 milioni di euro a cinque anni. È il «pegno» sul quale può contare il Banco Bpm a fronte di un affidamento a cinque anni negoziato con Castagner, un'azienda che produce distillati a Visnà di Vazzola, vicino a Treviso.


IL PEGNO
La grappa è ora stoccata in botti di rovere e dopo l'affinamento si trasformerà in un milione di bottiglie di prodotto finito. A stagionatura avvenuta il valore equivalente, calcolato e certificato dalla società britannica di revisione Deloitte, è stimato intorno agli otto milioni di euro. Sotto il profilo tecnico, precisa la società che ha negoziato l'accordo siglato pochi giorni fa, si tratta di un'operazione prevista dall'articolo 46 del Testo unico bancario conosciuta anche come «pegno di privilegio». Con questo sistema l'istituto finanziatore può inserire fra i diritti di garanzia anche «materie prime, prodotti in corso di lavorazione, scorte, prodotti finiti» oltre che «crediti, anche futuri, derivanti dalla vendita dei beni indicati».

«L'ostacolo principale - dice il presidente della distilleria veneta, Roberto Castagner - è stato quello di stabilire il valore del prodotto posto a invecchiare perché questo aumenta con il tempo. Per questo è stato necessario ricorrere a un certificatore terzo». La formula prescelta, sottolinea ancora Castagner, ha consentito all'azienda di negoziare uno sconto sul tasso d'interesse intorno al 30% e vicino a quello che si sarebbe potuto ottenere soltanto con garanzie su beni immobili. «In precedenza Banco Bpm aveva agito in modo simile con l'Amarone - spiega ancora Castagner ma con i distillati un'operazione simile è del tutto nuova. È un finanziamento che potrà anche essere rinnovato fra due o tre anni e attraverso il quale intendo fondamentalmente ampliare il mio magazzino di invecchiamento, oggi composto da 2.500 barrique».


La distilleria veneta punta ora a espandersi all'estero. «L'obiettivo è di potenziare la crescita sul mercato internazionale in cui i distillati invecchiati, grappa compresa, sono particolarmente ricercati. Oggi esportiamo solo il 30% della grappa prodotta, contro il 90% del cognac francesce o dello scotch wiskey, e il mercato internazionale lo si conquista solo con la grappa lungamente invecchiata. Per dare unidea - conclude Castagner - noi produciamo grappa che vendiamo dopo 1 anno di invecchiamento a circa 10 euro a bottiglia e grappa con 20 anni di affinamento in barrique che vendiamo a 200 euro».
j.o. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero