Giustizia USA, pronta inchiesta per le "big" della Silicon Valley

Giustizia USA, pronta inchiesta per le "big" della Silicon Valley
(Teleborsa) - Pronta un'inchiesta per i colossi della Silicon Valley, da parte del Dipartimento di Giustizia americano. Nel mirino ci sarebbero Apple, Amazon, Google e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Pronta un'inchiesta per i colossi della Silicon Valley, da parte del Dipartimento di Giustizia americano. Nel mirino ci sarebbero Apple, Amazon, Google e Facebook.


L'indagine punta ad accertare se queste piattaforme, dopo aver raggiunto l'attuale forza di mercato, abbiano effettuato pratiche per ridurre la concorrenza, ostacolare l'innovazione e le policy a danno dei consumatori. In attesa dell'ufficializzazione della stangata da 5 miliardi nei confronti di Facebook sulla questione relativa alla privacy, la giustizia americana apre un'ampia indagine antitrust.

L'indagine segna l'interesse per un settore che si è finora fatto le proprie regole su misura, secondo le autorità americane. L'obiettivo è una valutazione del mercato online, in modo da assicurare che gli americani abbiano accesso a mercati in cui le aziende competono sulla base dei meriti e dei servizi offerti. Dopo il lancio di Libra, la cryptovaluta di Facebook, Washington ha voglia di farsi sentire.

Una nuova difficoltà per Amazon, già ai ferri corti con l'amministrazione Trump, per lo scetticismo mostrato dal Presidente nei confronti del patron Jeff Bezos. Per Apple l'inchiesta rischia di rappresentare una distrazione, in un momento in cui l'azienda è già alle prese con le riflessioni sul futuro post iPhone e con le ripercussioni dei dazi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero