Giustizia, Camera approva riforma. Testo ora al Senato

Giustizia, Camera approva riforma. Testo ora al Senato
(Teleborsa) - Il Premier Mario Draghi centra l'obiettivo di approvare la riforma della giustizia alla Camera prima della pausa estiva. Promessa solennemente all'Europa, si è...

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(Teleborsa) - Il Premier Mario Draghi centra l'obiettivo di approvare la riforma della giustizia alla Camera prima della pausa estiva. Promessa solennemente all'Europa, si è rivelata un ostacolo piuttosto insidioso sulla strada dell'esecutivo con i Cinquestelle - nella persona del leader in pectore Conte - che hanno dato battaglia fino all'ultimo, ottenendo alcune modifiche senza la quale non avrebbero dato semaforo verde.




Ieri, con 396 sì, 57 no e 3 astenuti, è arrivato il semaforo verde della Camera con il testo che ora passa al Senato. L'obiettivo dichiarato - anche e soprattutto in ottica Recovery Fund - è quello di ridurre del 25% entro i prossimi cinque anni i tempi della durata del processo penale in Italia, snellendo gli ingorghi della fase di appello, la cui durata media è di 850 giorni ( a fronte di uno standard europeo di poco più di 100 giorni).

Senza dubbio, è stato quello sulla prescrizione il nodo politicamente più complicato da sciogliere. Alla fine, in scia ai paletti fissati in particolare dai pentastellati, salvo lo stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado introdotto dalla riforma Bonafede, valido sia in caso di sentenza di assoluzione che di condanna. Per quanto riguarda l' appello i processi dovranno durare due anni e in Cassazione uno, con la possibilità per i procedimenti più macchinosi di arrivare rispettivamente fino a tre anni e a 18 mesi.


Per i reati più gravi (mafia, terrorismo, violenza sessuale e traffico di droga) il giudice procedente può chiedere ulteriori proroghe di un anno. Fase transitoria, compreso tutto il 2024, durante il quale le Corti di Appello potranno contare su tempi "dilatati" che permetteranno di assorbire gli arretrati, facendo leva anche su nuove assunzioni e investimenti.


Introdotta, infinte, l'inappellabilità per alcuni reati minori, l'inammissibilità degli appelli privi di specifiche motivazioni e ampliata la non punibilità per fatti di lieve entità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero