​Giubileo a Roma, 4 miliardi di euro per strade, ville e parchi

La rivincita del patrimonio storico artistico di Roma passa per il Recovery Plan che mette in campo un tesoretto di oltre quattro miliardi di euro per rilanciare i settori della...

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La rivincita del patrimonio storico artistico di Roma passa per il Recovery Plan che mette in campo un tesoretto di oltre quattro miliardi di euro per rilanciare i settori della cultura e del turismo in occasione del Giubileo del 2025. Una sfida strategica, anche perché nel documento si parla di interventi «trasversali» tra la valorizzazione di percorsi giubilari e la loro modernizzazione in termini di fruizione digitale. L’obiettivo è rendere monumenti, itinerari, parchi e ville sempre più accessibili al grande pubblico. Dalle catacombe di Villa Pamphilj ai mausolei dell’Appia Antica, dal cammino lungo la Via Francigena al parco archeologico di Villa Gordiani, passando per gli studios di Cinecittà, le imprese turistiche e gli alberghi, solo per citare alcuni degli interventi inseriti nella golden list del documento predisposto dal governo. 

L’imminente anno giubilare detta l’agenda dei progetti. Lo evidenzia “Domus Caput Mundi”, un dossier che prevede un centinaio di progetti sostenuti con 500 milioni, dedicati al rilancio di percorsi eco-sostenibili nelle aree di interesse archeologico e religioso. Un esempio? “Dai templi alle domus ecclesiae” è un capitolo dedicato al restauro e valorizzazione di monumenti e siti lungo itinerari meno noti e da rilanciare, tra sepolcri, catacombe, basiliche. Una rinascita che passa anche per la cura ambientale, la risistemazione delle aree verdi, la creazione di sistemi digitali con App che prevedono le potenzialità della realtà potenziata.

In questo contesto spiccano il complesso archeologico d’età imperiale di Villa Gordiani sulla Prenestina in larga parte precluso al pubblico (in attesa da anni di una vera musealizzazione), il grande Parco della Caffarella, preziosa “costola” dell’Appia Antica puntellata di monumenti straordinari e verde incontaminato, le catacombe di Villa Pamphilj, preziose e mai aperte al pubblico, i complessi di Santa Pudenziana nel rione Monti e Santa Anastasia ai piedi del Palatino. Ancora, il sito dell’Excubitorium di Trastevere, il posto di guardia dei vigili della Roma imperiale, e sempre a Trastevere Santa Cecilia con i suoi cicli di affreschi, o i colombari di via Taranto. L’idea è quella di recuperare questi siti per potenziare l’offerta turistica, anche in termini di occupazione, favorendo il lavoro di guide turistiche e personale addetto.

Un altro capitolo riguarda le “Vie Maiores” dedicato ai Cammini e alle strade di interesse storico in tutta Italia: un intervento di 600 milioni complessivi di cui 150 dirottati a Roma per il recupero di percorsi e vie storiche per i pellegrini, come la Via Francigena. Un capitolo ad hoc da un miliardo riguarderà il potenziamento delle aree turistico-culturali di 9 città italiane, dove spicca Roma con un progetto speciale di valorizzazione del Museo Nazionale Romano e del parco archeologico dell’Appia Antica che punta a rilanciare l’accessibilità anche con risorse digitali. Spazio, ancora, al restauro e alla manutenzione straordinaria delle fontane di Roma.

Il Recovery Plan ritaglia un focus da un miliardo complessivo per le strutture di accoglienza turistica e un piano di investimento da 300 milioni per gli Studios di Cinecittà, tra nuove tecnologie, digitalizzazione degli archivi e dei servizi e modernizzazione dei teatri. Infine, sull’asse cultura e turismo di Roma, un fondo di 700 milioni mira a sostenere interventi strutturali collegati alla rigenerazione urbane e alle infrastrutture, in preparazione del Giubileo.
 

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Il Messaggero