Giovani e videogiochi: uno su tre davanti allo schermo oltre tre ore al giorno

Giovani e videogiochi: uno su tre davanti allo schermo oltre tre ore al giorno
(Teleborsa) - Tra i giovani gamers 1 su 3 trascorre più di 3 ore al giorno davanti allo schermo, per alcuni dei ragazzi i videogiochi sono addirittura dei regolatori dell'umore,...

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(Teleborsa) - Tra i giovani gamers 1 su 3 trascorre più di 3 ore al giorno davanti allo schermo, per alcuni dei ragazzi i videogiochi sono addirittura dei regolatori dell'umore, un "luogo" di socialità o una sorta di test per mettersi alla prova: il 34,6% usa i videogiochi per uscire dalla noia, il 33,6% per acquisire competenze, e l'11,2% per creare una realtà parallela, il 20,6% per conoscere nuove persone.




A scattare la fotografia sul Gaming, l'ultimo sondaggio condotto dalla Di.Te. in collaborazione con il portale Skuola.net presentato in occasione della Quinta Giornata Nazionale promossa dall'Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo) che ha scandagliato il gioco in tutte le sue sfaccettature, con un focus su quello online.

"I videogiochi sono anche un modo per sperimentare parti di sé", premette Giuseppe Lavenia, psicologo, psicoterapeuta e presidente dell'Associazione Nazionale Di.Te. Ma, aggiunge l'esperto, «che il 7% del campione ci passi più di 8 ore è un dato che deve farci riflettere. I giovani adulti hanno smesso di immaginare un futuro, già da tempo, come è emerso da altre nostre ricerche, e che impieghino tutte quelle ore attaccati a un videogioco può anche voler dire che cerchino di autoisolarsi per non vivere appieno la socialità, preferendo quella mediata dal videogame, attraverso cui possono anche costruirsi un'immagine più simile a quella che vorrebbero avere".

"Poco meno di un giovane su 10 passa ogni settimana almeno 24 ore, un intero giorno, a giocare ai videogiochi: un dato che ci dà un'idea di come il metaverso non sia una visione futura ma una realtà concreta per molti dei nostri ragazzi e ragazze. Perché a differenza di quanto pensi la maggioranza, la passione per il gaming non è solo maschile, anzi", sottolinea Daniele Grassucci, co-founder di Skuola.net.


Altro dato di non poco conto parte dalla valutazione sull'impatto che hanno i videogiochi sull'impegno e sul rendimento scolastico? Per il 33,7% il tempo speso a giocare ha peggiorato il suo interesse verso la scuola, per il 34,1% ha affievolito l'impegno nel proseguire il percorso formativo e per il 31,3% ha abbassato il suo rendimento scolastico. "Il rischio è che, andando avanti di questo passo, sempre più ragazzi abbandonino la scuola anche a causa dei videogames", commenta Lavenia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero