(Teleborsa) - Giganti nani. Un paradosso a tutti gli effetti, eppure è così: colossi sul web, piccoli imprenditori per il fisco. Fra il 2014 e il 2018 i big di internet, da...
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Gli analisti R&S di Mediobanca hanno, dunque, fatto i conti in tasca a questi colossi evidenziando che nel 2020, ad esempio, hanno versato nelle casse dell'erario italiane appena 64 milioni, davvero poche briciole. Il conto sale a 76 se si includono i 12,5 di tasse pagati da Apple. Nel dettaglio, Amazon ha pagato 6 milioni, Microsoft 16,5, Google 4,7, Oracle 3,2, Facebook 1,7, Uber appena 153mila euro e Alibaba 20mila. Eppure, hanno registrato un fatturato che supera i 2,4 miliardi a fronte di quasi 10mila occupati.
Di recente, anche il commissario agli Affari Monetari, Paolo Gentiloni, è intervenuto sulla questione al centro del dibattito ormai da tempo: "Serve una tassazione più giusta su queste multinazionali". Con la web-tax prevista nella manovra, però, la musica dovrebbe cambiare, con incassi per l'erario decisamente più sostanziosi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero