(Teleborsa) - Il governo sta lavorando a un piano per assicurarsi una fornitura di 25 miliardi di metri cubi per l'inverno 2024-2025 e fare a meno delle importazioni dalla Russia....
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Innanzitutto è previsto l'arrivo di più gas dai gasdotti già operanti che arrivano da Sud. Nel dettaglio, i volumi passeranno dai 2 miliardi di metri cubi che sono previsti per la seconda metà del 2022 fino ad arrivare nel 2025 a 11,9 miliardi di metri cubi. Si guarda soprattutto al gas in più legato all'accordo siglato nelle scorse settimane in Algeria dall'Eni: da quel fronte arriveranno 9 miliardi già dalla seconda metà del 2024, ai quali vanno affiancati anche gli 1,4 miliardi di metri cubi in più di gas dai giacimenti nazionali (in primis, i campi di Argo e Cassiopea di Eni) e gli ulteriori 1,5 miliardi assicurati dal Tap. Proprio il Tap ha fatto registrare numeri record raggiungendo ad aprile la media mensile più alta di sempre: 28 milioni di metri cubi al giorno che, proiettati su base annuale, permetterebbero di arrivare fino a 2 miliardi di metri cubi in più solo per l'Italia.
Poi c'è il capitolo Gnl. In questo campo la previsione è di passare grazie ad accordi con fornitori diversi dalla Russia da 1,5 miliardi di metri cubi in più nel secondo semestre dell'anno a 12,7 miliardi di metri cubi nel 2025: questo grazie a Egitto (3,5 miliardi), Congo (4,6 miliardi), Qatar (1,4 miliardi), Angola (1 miliardo) e altri Paesi (Mozambico, Nigeria, Indonesia, Mozambico, Libia, solo per citare i principali), da dove giungerebbero, da qui ai prossimi tre anni, altri 2,2 miliardi di metri cubi.
L'ultimo tassello riguarda invece il fronte del risparmio. L'obiettivo è quello di arrivare consumare fino a 10,9 miliardi di metri cubi in meno grazie ad un insieme di misure volte proprio alla diversificazione delle fonti e alla riduzione dei consumi. Nello specifico si tratta di quattro interventi: l'annunciata massimizzazione delle 4 centrali a carbone ancora accese (in modo da conseguire già, nei prossimi sei mesi, 1,1 miliardi di risparmi in termini di mancato utilizzo del gas), le misure di contenimento dei consumi termici e di quelli elettrici (dalle quali potrebbe arrivare un ulteriore risparmio per 3 miliardi di metri cubi). Infine le rinnovabili, che secondo il ministro potrebbero ridurre la domanda complessiva di gas di circa 1 miliardo di metri cubi ogni 10 terawattora installati.
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Il Messaggero